Mobilità

Corsia Tir: l’Ustra tira dritto ma i Comuni del Basso Mendrisiotto daranno battaglia

Nessuna apertura da parte dell’Ufficio federale sulle strade durante l’incontro con la Commissione federale dei trasporti e gli enti locali interessati dal previsto «parcheggio» lungo l’autostrada nel Basso Mendrisiotto – Rigamonti: «Siamo stufi di essere il rifugium peccatorum»
La futura corsia separata fisicamente dal resto della carreggiata sarà lunga circa 1.800 metri e potrà ospitare fino a 75 mezzi pesanti. © cdt/gabriele putzu
Luca Bernasconi
27.11.2021 06:00

Nessuna apertura, nessun «ammorbidimento». L’Ustra (Ufficio federale delle strade) tira dritto e non recede di un millimetro dal suo progetto di realizzare sull’autostrada nel Basso Mendrisiotto una corsia separata per la sosta dei camion in attesa di sdoganamento. E questo atteggiamento ha infastidito non poco la Commissione regionale dei trasporti (CRTM) e alcuni municipali in rappresentanza dei Comuni interessati dal progetto che giovedì sera hanno incontrato i delegati dell’Ustra. L’incontro è stato voluto proprio per manifestare all’ufficio federale tutte le contrarietà nei confronti del progetto emerse nelle scorse settimane.

Assoluta contrarietà

«Abbiamo illustrato in maniera ferma la nostra assoluta contrarietà verso quello che a tutti gli effetti diventerà un parcheggio per 75 camion nel cuore del Basso Mendrisiotto. Siamo stati chiari sin dall’inizio ma dalla controparte c’è stato un atteggiamento di chiusura su tutta la linea» dice Andrea Rigamonti, presidente della CRTM.

Aree di sosta a nord di Lugano

Ma all’incontro con l’Ustra, CRTM e Comuni non sono andati a mani vuote. «Abbiamo formulato la richiesta di ripensare tutta la gestione del traffico pesante in Ticino verso il confine. In particolare abbiamo proposto di organizzare delle aree di sosta come quella prevista nel Basso Mendrisiotto in altri punti a nord di Lugano» ha precisato Rigamonti. In particolare sono stati avanzati come ipotesi tratti autostradali a Lugano Nord e nei pressi di Sigirino e lungo la terza corsia della A2 a Bellinzona. Ma il nostro interlocutore ha tenuto a ricordare anche le aree di controllo dei veicoli pesanti a Giornico (operativa il prossimo anno) e quella sulla A13 a Roveredo nel canton Grigioni. Queste soluzioni dovrebbero riuscire a scaglionare i transiti di Tir verso sud. Ora bisognerà vedere se e come l’Ustra darà seguito a queste richieste di approfondimento. «Francamente non lo so. Durante l’incontro abbiamo espresso i nostri desideri a voce ma questi verranno formalizzati per iscritto nei prossimi giorni» dice Rigamonti. Ma le speranze non sembrano essere grandissime

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Pronti a ricorrere

«Utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per opporci al progetto» aggiunge il presidente della CRTM. Il quale spiega che l’Ustra per concretizzarlo dovrà seguire una procedura legale ben precisa, nella quale è prevista anche la facoltà di ricorso.

«Ciò che ci ha infastidito di più sono due aspetti. Da una parte, come già detto, la chiusura totale dimostrata finora dell’Ustra a entrare in discussione su questo tema, dall’altra il mancato coinvolgimento nella decisione di voler realizzare la corsia speciale delle autorità locali. Siamo stufi che il Mendrisiotto venga considerato il rifugium peccatorum» soggiunge Rigamonti.

E se qualcuno volesse sostenere che una simile corsia per i Tir già esiste in Riviera e funziona, almeno dal profilo della sicurezza, Rigamonti ribatte che il problema sta a monte: «Il discorso è che i Tir non devono essere stoccati al confine. Il rischio è che l’attuale corsia che dal 2010 viene definita provvisoria diventi a tutti gli effetti definitiva per ospitare i camion in attesa. È la classica tattica del salame. Il Mendrisiotto dal profilo ambientale soffre già abbastanza. Pensate a 75 camion che hanno quasi perennemente il motore acceso: quando fa freddo per riscaldare l’abitacolo, quando fa caldo per tenere alla giusta temperatura le merci fresche trasportate. Senza dimenticare che tutto ciò abbrutisce ancora di più il territorio».

«Dov’è il Cantone»

In questa questione manca però un attore. «Dov’è il Cantone? È totalmente assente anche se ha ricevuto in copia lo scambio di corrispondenza fra le parti. È vero che non è interessato direttamente ma taluni uffici sono stati coinvolti nelle fasi iniziali del progetto» conclude Rigamonti.

Prima la sicurezza, poi gli interessi locali

«Prima la sicurezza di tutti, poi gli interessi locali» è il concetto su cui poggia l’agire dell’Ustra. E al proposito ricorda l’incidente del 30 settembre in territorio di Coldrerio quando un’auto urtò un camion appena uscito dalla colonna di Tir in attesa. Ricordiamo che il piano prevede la costruzione di una corsia per camion lunga 1,8 km, separata dalla carreggiata da una barriera di sicurezza. Potrà contenere fino a 75 veicoli e verrebbe attivata nei giorni di forte afflusso verso Brogeda; oggi i camion vengono fermati sulla corsia di destra tra Chiasso-Centro e Chiasso-Brogeda e sulla corsia di emergenza tra il viadotto di Bisio e l’area di sosta di Coldrerio.