«Cosa avete fatto per lo sport?» Botta e risposta tra enti regionali

Nello sport, in qualsiasi disciplina, bisogna essere capaci ad incassare il colpo. Allo stesso tempo si deve però trovare anche la forza di reagire. L’Ente regionale dello sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio (ERSPO) il colpo l’ha incassato, in maniera proattiva. E ha reagito. Stiamo parlando di un ente nato nel dicembre del 2021 su spinta di tre Comuni promotori: Chiasso, Coldrerio e Mendrisio. Oggi annovera tutti i Comuni situati a sud del ponte diga. Diretto da Gabriele Ponti, l’ente da statuto, si prefigge di essere «il motore dello sviluppo sportivo regionale» e, soprattutto, «promuove una pianificazione e una gestione coordinata delle strutture sportive». Insomma, funge anche da piattaforma affinché si possano mettere in rete tutte le infrastrutture sportive nel tentativo di evadere le varie richieste (per ora solo dei Comuni). Del lavoro, in tal senso, è stato fatto. Ma da più parti si sollevano interrogativi sulla concreta operatività dell’ente.
«A che punto siamo?»
Lo ha fatto, recentemente, l’Ente regionale per lo sviluppo (ERS) locale presieduto da Roberta Pantani-Tettamanti. Nella missiva datata 26 giugno, l’ERS ha infatti chiesto informazioni. «L’ERSPO – si legge nel documento – è ormai una realtà consolidata. Tra i primi obiettivi da realizzare c’era una piattaforma digitale per la riservazione delle strutture sportive che avrebbe permesso di svolgere il compito principale dell’ERSPO: ossia coordinare l’utilizzo razionale e sostenibile delle varie strutture sportive nella regione, in modo particolare le palestre e i campi da calcio». Ebbene, a tal proposito per l’ERS – pur riconoscendo alcune «difficoltà riscontrate lungo il percorso» – è difficile comprendere «come mai, dopo il tanto tempo trascorso, non sia ancora disponibile nessun risultato». Di più: «Constatiamo che il vostro sito web non è più aggiornato da oltre un anno e che la piattaforma de facto non esiste, mentre sul fronte della coordinazione tra strutture non si percepisce alcun effetto». Si porta l’esempio di SportAcademy che «dispone già da tempo di una piattaforma digitale per la riservazione delle proprie strutture». L’ERS apre successivamente un ulteriore capitolo: «Recentemente, a più riprese e da diverse parti, siamo stati interpellati, rispettivamente sollecitati, in merito a iniziative che potrebbero essere di vostra competenza, con potenziali sviluppi anche nell’ambito del turismo sportivo, che nella nostra regione fatica a concretizzarsi proprio perché mancano gli strumenti adeguati a fornire una visione globale, facilitando l’organizzazione e il coordinamento di eventi o campi d’allenamento e simili». Infine, la richiesta: «Ci farebbe piacere ricevere degli aggiornamenti sulle vostre attività e condividere con voi le strategie e obiettivi». Il tutto mettendosi a disposizione per qualsiasi supporto nell’elaborare i prossimi passi.
Risposte e puntualizzazioni
Dall’altra parte, com’è stata recepita la missiva? «La forma utilizzata nella prima parte della lettera non mi è piaciuta, ma comunque vi sono degli spunti proattivi e di collaborazione» ci risponde il presidente dell’Ente dello sport Davide Lurati. Che puntualizza. «La piattaforma c’è ed è funzionante da quasi un anno. All’interno dell’ERSPO la grande discussione era in merito a chi potesse avere accesso: abbiamo deciso di dare accesso agli uffici tecnici comunali, in una fase successiva ciò sarà possibile anche per le società sportive». Lurati precisa inoltre che «tutte le infrastrutture sportive sono online. Dirò di più; c’è voluto più tempo perché quelle cantonali del Distretto non erano online. Ora lo sono». Rimanendo in tema sportivo, su una particolare questione – l’argomento turismo sportivo – Lurati ribatte la palla: «Quando ancora il nostro ente non era formato, ma era già attivo il gruppo di lavoro, era stato chiesto all’ERS se fosse disponibile a collaborare per creare un ostello nel Mendrisiotto adatto al turismo sportivo. La nostra richiesta è rimasta lettera morta».
Il discorso si allarga e si fa riferimento a quanto il parco strutturale sportivo del Mendrisiotto senta il peso degli anni, con tutte le conseguenze – anche organizzative – del caso. «Il nostro ente è stato creato a fine 2021. Da aprile 2023 abbiamo un direttore che sta facendo un lavoro egregio. Stiamo definendo un documento strategico che ci guidi per i prossimi 20 anni. Una road map affinché non si riviva la situazione attuale». Con riferimento «ai politici di 20 o 30 anni fa che non hanno avuto l’idea di unire i Comuni sotto un ente e far sì che ci fossero strutture regionali all’altezza. Di una cosa che non è stata fatta 20 anni fa – chiosa il nostro interlocutore – oggi ne paghiamo le conseguenze». Al netto di tutto, comunque, la lettera pone anche basi di collaborazione: «Vantaggi che vediamo anche noi e siamo prontissimi a collaborare». Si lavorerà, dunque, «per il bene della comunità e degli sportivi».
È proprio in questi termini che riassume gli obiettivi della missiva la presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio Roberta Pantani-Tettamanti: «È prassi per noi rimanere aggiornati sui progetti che sosteniamo e finanziamo, lo facciamo con tutti. In questo caso abbiamo scritto la lettera perché ERSPO non ci aveva più informati di come proseguiva l’ente. Per questo abbiamo chiesto un aggiornamento, quelli che mettiamo a disposizione sono soldi pubblici e dobbiamo anche rendere conto alla popolazione di come li investiamo. Da parte nostra c’è piena apertura».