Così si chiude un pezzo di storia

Con l'imminente chiusura dell'attività dell'impresa di costruzioni Lageco SA, l'edilizia cittadina si prepara a mettere un punto a un vero e proprio capitolo della sua storia. Fondata nel 1970 da Giorgio Laudi, classe 1931, residente ad Ascona, la ditta ha infatti lasciato un'impronta profonda nello sviluppo edilizio della regione, e non solo.
Portano la sua firma alcune delle opere più importanti realizzate negli ultimi cinquant'anni nel Locarnese, a partire dai condomini Navengana a Minusio (realizzati nei primi anni Settanta) o Solemonte a Locarno Monti, fino alle residenze Green Park, Nike e Olive ad Ascona. Passando per la grande ristrutturazione dell'albergo Orselina, demolito e ricostruito da zero negli anni Ottanta sotto la gestione di Albert Amstuz, e la trasformazione dell'hotel Reber a Locarno e dell'Acapulco a Porto Ronco in appartamenti. Senza dimenticare, naturalmente, gli innumerevoli complessi residenziali realizzati in particolare nel Quartiere Nuovo, a Solduno, Brissago e ad Ascona, ma anche nel Luganese, con oltre ottocento abitazioni di standard medio alto, vendute o affittate a prezzi concorrenziali. Il tutto, collaborando sempre con ditte ticinesi e artigiani locali.
Così ora, a 46 anni dalla sua fondazione, l'impresa di costruzioni è pronta a mettere un punto alla sua attività. È una questione di scelte - confermano dall'interno al CdT - non di necessità: a 85 anni, lo storico leader ha deciso di portare a termine gli ultimi cantieri - tra cui la ristrutturazione della residenza Miralago a Muralto, di proprietà dell'imprenditore locarnese Rahim Houshmand - e poi, tra fine agosto e inizio settembre, ritirarsi dal settore.
Una decisione, questa, che era stata comunicata al personale già nell'agosto del 2014, ciò che ha permesso di giungere al momento attuale senza dover prevedere licenziamenti. Nel corso di questi due anni, infatti, grazie a partenze spontanee e a pensionamenti e pre pensionamenti, dalla sessantina di dipendenti allora attivi si è passati a una quindicina ancora all'opera negli ultimi cantieri. La gran parte dei quali ha già trovato una soluzione alternativa per il proprio futuro, a partire dal prossimo settembre. Va detto, in questo contesto, che negli anni della sua massima espansione, tra il 1970 e il 1990, l'impresa era arrivata a occupare ben oltre duecento persone. Si era poi lentamente ridimensionata - complici anche le difficoltà incontrate a livello generale dal settore delle costruzioni negli anni Novanta - fino a giungere alla sessantina di dipendenti ai quali era stato comunicato il licenziamento preventivo, due anni fa. Tra i quindici che sono rimasti fino ad oggi alle dipendenze dell'impresa, alcuni saranno assunti dall'Immobiliare Laudi, che proseguirà la sua attività di gestione delle proprietà del titolare.