Città

Costi e benefici del Plan B luganese

Dal quasi mezzo milione di franchi in circolazione sotto forma di LVGA agli oltre 370.000 spesi in commesse pubbliche per prestazioni legate a questo ambito: qualche cifra per provare a dare un senso all’avventura cittadina
© CdT/Chiara Zocchetti
Federico Storni
25.04.2024 06:00

Al netto delle celebrazioni e delle critiche - sappiamo che il tema polarizza - quello passato che anno è stato, in cifre, per l’avventura cripto di Lugano, ossia il Plan B e i suoi derivati? Abbiamo due strumenti abbastanza neutri per dirlo. Da un lato i conti comunali 2023, che ne parlano abbastanza diffusamente dove viene fatto un bilancio rispetto alle linee di sviluppo, nello specifico riguardo a quella per cui «il Municipio realizza e promuove progetti concreti in ambito blockchain»; dall’altro lato la liste delle commesse pubbliche, da cui emergono le principali fatture pagate dalla Città riguardanti quest’ambito.

MyLugano e NFT

Partiamo da qualche dato riguardante l’app MyLugano, che dall’anno scorso ha anche funzionalità legate al cosiddetto Web3 e in particolare ai token non fungibili (NFT). A fine anno sul circuito MyLugano vi erano 13.000 utenti con un «wallet» (portafoglio) attivo e 32.000 scaricamenti dell’app, per un totale di LVGA (la criptovaluta nativa luganese che può essere «spesa» solo nelle quasi 400 attività commerciali affiliate) disponibili di quasi mezzo milione di franchi (un LVGA nominalmente vale un franco). Quattro aziende legate al territorio hanno distribuito della gratifiche in LVGA ai propri dipendenti e sotto Natale in soli 12 giorni sono stati iniettati nel sistema circa 130.000 franchi, grazie a una campagna natalizia costata alla Città almeno 22.000 franchi. Più in generale i costi all’apparenza ordinari per la gestione e il funzionamento del progetto MyLugano tra le commesse pubbliche pesano per quasi 190.000 franchi, a cui ne vanno aggiunti altri 33.600 per il servizio di mantenimento di 3Achain, la blockchain cittadina su cui «gira» anche MyLugano. 3A Chain nel 2023 ha validato in media quindicimila transazioni al mese.

Tramite MyLugano - a cui peraltro l’Ente regionale di sviluppo per il Luganese ha concesso 25.000 franchi a fondo perso per delle migliorie - ora si può anche sperimentare con gli NFT. Se nel consuntivo niente viene detto su come questa sperimentazione stia andando, sappiamo che lo sviluppo del sistema di prenotazioni degli NFT è costato alla Città trentamila franchi. Altri 27.000 sono poi stati spesi in relazione all’NFT Fest che si è tenuto in settembre, di cui diecimila per un concerto e 10.500 per il catalogo del congresso; questi ultimi andati tramite mandato diretto a una società creata dal fondatore dell’NFT Fest stesso.

Anche delle spese legali

Sotto il più ampio cappello del Plan B, la parte del leone la fa il Plan B Forum, una sorta di ritrovo di tre giorni per addetti ai lavori e appassionati di criptovalute e blockchain. Per misurarne l’impatto non ci sono numeri concreti, ma resta un fatto che la manifestazione ha di nuovo portato in città a fine ottobre - quindi fuori stagione turistica - oltre duemila persone da tutto il mondo, con benefici all’indotto cittadino. La Lugano’s Plan B Summer School è invece stata frequentata da poco meno di un centinaio di partecipanti. Anche in questo caso difficile stimarne gli effettivi benefici, così come di tutti gli altri effetti più o meno intangibili della decisione cittadina di perseguire questa tecnologia congiuntamente all’azienda Tether. Parimenti difficile è stimarne i costi più nascosti, come le ore lavoro dedicate al tema dai membri dell’amministrazione pubblica e di Lugano Living Lab in particolare.

Tornando a cose più concrete, dalla liste di commesse pubbliche sappiamo però che la Città lo scorso anno sotto il cappello «Plan B» ha assegnato mandati diretti per oltre 160.000 franchi, di cui oltre 53.000 probabilmente riconducibili al «Lugano Plan B Match» tenutosi fra il Football Club Lugano e l’Yverdon il 16 marzo 2023. Il marketing e il materiale promozionale nel 2023 hanno pesato per oltre 22.000 franchi, mentre le tensostrutture necessarie al Plan B Forum sono costate quasi 20.000 franchi. Vi è poi una spesa di 24.000 franchi indicata genericamente come «Consulenza Plan B» andata a una società dedita proprio a questo tipo di servizi.

Sono stati spesi, infine, quasi 44.000 franchi in prestazioni legali legate al Plan B: in parte versati a uno studio specializzato in consulenza tecnico legale nell’ambito intellettuale e dei brevetti, in parte a un altro attivo in ambito tecnologico e d’imposta.