Costi (in crescita) e tempi del teleriscaldamento

Le novità sono due: una riguarda i costi, l’altra i tempi.
Parliamo di teleriscaldamento, e iniziamo dagli aggiornamenti finanziari. «Rispetto alla versione iniziale del 2018, l’investimento previsto è aumentato, principalmente a causa di tre fattori – parole del Municipio di Mendrisio –: l’ampliamento della potenza e dell’estensione della rete, l’incremento generale dei costi e l’evoluzione tecnologica che ha reso necessarie ulteriori integrazioni e aggiornamenti». Tradotto in cifre, anzi in franchi, il maggiore costo a carico della Città è di 2 milioni di franchi. Un contributo suppletorio che ora l’Esecutivo chiede al Consiglio comunale ma che, lo mettiamo subito in chiaro, non servirà concretamente per realizzare il progetto edilizio, bensì per adeguare il credito di partecipazione della Città alla futura società incaricata della realizzazione e della gestione della centrale e della rete di teleriscaldamento (la Teleriscaldamento del Mendrisiotto SA).
Si inizia da Casvegno
Il progetto può essere paragonato a una sorta di puzzle, composto da diversi pezzi ma anche capace di completarsi nel tempo. Il disegno «prevede la realizzazione di una centrale (termica a biomassa legnosa, ubicata a Coldrerio ma di carattere regionale, ndr) e di una rete di distribuzione che consentiranno a diversi edifici (cantonali, comunali e privati) di approvvigionarsi con un vettore energetico rinnovabile per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. La rete di teleriscaldamento sarà inizialmente sviluppata nel comparto di Casvegno, per poi estendersi lungo via Maspoli, attraversare l’incrocio di Banchette e raggiungere via Turconi. In una fase successiva sono previste ulteriori diramazioni in funzione della domanda». Riassumendo: la centrale di Coldrerio sarà alimentata con legname a cippato regionale, la combustione riscalderà acqua che scorrerà nella rete sotterranea.
Dove e quando
Come anticipato, il messaggio fresco di stampa fornisce dettagli e novità riguardanti i tempi di realizzazione dell’ambizioso e atteso disegno.
Il progetto della centrale di Coldrerio ha già ottenuto la licenza edilizia, nei mesi che ci separano dalla fine dell’anno sarà affinata la progettazione, così come eseguite le verifiche interne. Nei primi due mesi del 2026 è prevista la pubblicazione dei concorsi, in marzo le delibere, l’inizio del cantiere è invece stimato il prossimo aprile. Le stesse tempistiche sono tratteggiate per la prima tratta della rete (fino al comparto OSC), per quella che è la fase 1 del progetto e che dovrebbe completarsi nel 2027. La fase 2, che vedrà l’estensione della rete dall’OSC alle Medie, l’esecuzione dei cantieri è ipotizzata tra il 2027 e il 2028. Per la tratta 3 invece, che includerà liceo e OBV, si parla degli anni 2028-2029. Le estensioni successive dovrebbero avvenire poi nel 2030 e nel 2031.
Torniamo alla questione finanziaria. Perché nel messaggio si forniscono chiarimenti aggiuntivi. Il costo complessivo dell’opera stimato è di poco meno di 23 milioni di franchi. Per garantire «un equilibrio economico e sostenibile per l’intero progetto» e per «assicurare la solidità finanziaria della futura società in fase di avviamento» per coprire l’investimento netto è proposta una distribuzione dei costi (e dei rischi) tra i partner coinvolti: 5 milioni di capitale proprio e 10 milioni di capitale di terzi. I 5 milioni di capitale proprio saranno «divisi equamente tra i due azionisti» (Mendrisio e Teris). «Il business plan – si conclude – prevede il raggiungimento del pareggio e la generazione di utile già a partire dal quarto anno di esercizio, grazie alla presenza, sin dalla prima fase, di numerosi allacciamenti rilevanti alla rete di teleriscaldamento».
Incontro all'OSC, dove inizierà tutto
Il progetto del teleriscaldamento, il suo potenziale, ma anche i suoi «limiti» sono stati al centro di una serata pubblica tenutasi la scorsa settimana all’OSC, proprio nel posto dove si concretizzerà la prima fase del disegno. «È stata l’occasione – spiega la capodicastero Ambiente e servizi urbani Nora Jardini Croci Torti – per illustrare il progetto anche ai rappresentanti dei Comuni vicini, che potrebbero in futuro essere allacciati alla rete». Anche se non tutti perché la centrale di Coldrerio non potrà servire l’intero distretto, ma non si esclude che altri progetti potrebbero arrivare in futuro. «Presenti anche alcuni residenti nelle zone interessate dalla rete, che in ogni caso saranno informati debitamente e direttamente nel prossimo futuro».