Costruire in collina a Biogno? Nuovo progetto, altro stop

Costruire sulla collina di Biogno a Breganzona? Più facile a dirsi che a farsi. Soprattutto se si considera che questa idea è sul tavolo da oltre vent’anni. Dapprima l’idea si era scontrata con una votazione popolare, ora invece è arrivato l’alt dal Tribunale federale. E sullo sfondo resta un altro tema importante per la nuova Lugano: quello delle norme pianificatorie che regolano alcuni comparti cittadini, ormai datate e da aggiornare.
La votazione popolare
Ma torniamo per un attimo a Biogno. Siamo nel 2002 e a Breganzona (che all’epoca ancora non faceva parte della città) viene lanciata una raccolta di firme contro la richiesta da parte della Fondazione Vanoni, proprietaria dei terreni, di realizzare dei foyer per minorenni che vivevano situazioni problematiche. In 991 chiedono al Municipio di limitare le possibilità edificatorie e di consentire unicamente «costruzioni a scopo sociale per i bisogni della comunità comunale e parrocchiale di Breganzona, nonché per edifici residenziali di tipologia R2». Municipio e Consiglio comunale respingono l’iniziativa e gli abitanti sono chiamati ad esprimersi in una votazione popolare che sancisce, con 719 voti contro 655, il blocco del progetto. Quindici anni dopo, siamo nel 2017, la stessa Fondazione presenta un nuovo progetto che non prevede più la realizzazione dei foyer ma, unicamente, di abitazioni da affittare. Si parla di dieci unità abitative con 25 appartamenti e due autorimesse seminterrate con 46 posteggi. La domanda di costruzione viene contestata da diversi proprietari di fondi vicini (gli opponenti sono almeno una decina). Preso atto del preavviso negativo del Cantone, il 14 gennaio 2020 il Municipio di Lugano nega la licenza edilizia. La decisione municipale viene confermata il 3 marzo 2021 dal Consiglio di Stato e il 23 febbraio scorso dal Tribunale cantonale amministrativo (TRAM). Poche settimane fa, il 28 novembre, è toccato al Tribunale federale esprimersi e l’Alta corte con sede a Losanna ha sposato le conclusioni cui era giunto il TRAM, ossia che «una licenza edilizia non poteva essere rilasciata senza previamente riesaminare la pianificazione comunale approvata nel 1993». In ogni caso, sia il TRAM sia il Tribunale federale hanno concordato che «le norme pianificatorie vigenti non ammettevano la realizzazione di un edificio completamente nuovo su uno dei fondi e che il progetto, nel suo complesso, non si inseriva armoniosamente nel paesaggio e doveva in ogni caso essere rielaborato».
Norme da adattare?
Sullo sfondo vi è come detto una norma pianificatoria risalente ormai a trent’anni fa, ma ancora valida. L’appezzamento in questione è infatti inserito nel piano particolareggiato della collina di Biogno (il quale prevede sui citati fondi quattro comparti edificabili) approvato dal Consiglio di Stato nel 1981 e riconfermato nell’ambito della revisione generale del Piano regolatore nel 1993. Nel 2010 e nel 2012 il Municipio di Lugano aveva proposto alcune varianti, le quali non avevano però trovato il consenso del Cantone, che aveva chiesto alla Città di rielaborarle. Tutto però si era fermati lì.
Per il Tribunale federale, però, prima di costruire bisogna rivedere o adattare le basi pianificatorie. A mente della Fondazione, invece, non si sarebbe verificato un notevole cambiamento delle circostanze tale da giustificarne un riesame. I giudici hanno tuttavia rilevato che l’alto grado di precisione e di realizzazione del Piano particolareggiato (finalizzato a salvaguardare la visibilità della chiesa di Biogno, un bene protetto) depongono per il mantenimento della sua validità. Hanno tuttavia considerato, come si legge nella sentenza pubblicata ieri, che «il periodo di durata del piano, confermato nel 1993 nell’ambito della revisione generale del piano regolatore, raggiungeva già ventiquattro anni al momento della presentazione della domanda di costruzione e oltrepassava quindi significativamente l’orizzonte pianificatorio quindicennale della zona edificabile». La palla, ha concluso l’Alta corte, è dunque nel campo della Città di Lugano.