«Credo che la gente apprezzi schiettezza e trasparenza»

Luganese di nascita ma bleniese d’origine per metà, Claudia Boschetti Straub è stata la prima donna leghista ad assumere la carica di sindaco in Ticino. Dal 2016 è alla testa del Comune di Blenio, che da oramai quindici anni riunisce tutta l’alta «Valle del sole». Oggi 58.enne, qui l’ha portata in giovane età il lavoro di insegnante, e poi l’ha trattenuta anche l’amore. In questa intervista ci spiega il suo legame col territorio e con la gente, e guarda al futuro.
Claudia Boschetti Straub: dobbiamo chiamarla sindaco o sindaca?
«Per me è indifferente, anche se in forma orale prediligo la formula dialettale sindic, che oltretutto toglie dall’imbarazzo».
Lei è cresciuta nel Luganese ed è arrivata in valle di Blenio solo a 20 anni per lavoro, come insegnante: qual è stato il fatto decisivo che l’ha poi trattenuta nella regione?
«Sicuramente il fatto di aver trascorso le mie ferie, durante tutta l’infanzia, dai nonni materni bleniesi, mi ha predisposto alla scelta. Oltre ovviamente ad aver conosciuto quello che è poi diventato mio marito».
È sindaco dal 2016, ed è stata la prima donna in Ticino ad assumere questo genere di carica in rappresentanza della Lega. Quali crede siano stati i punti a suo favore nella scelta dei cittadini?
«Questa sarebbe una domanda da rivolgere ai cittadini, comunque il nostro movimento ha una lunga tradizione nel comune, e avendo acquisito sempre più consensi la mia candidatura è arrivata al momento opportuno. Inoltre forse è stata apprezzata la mia schiettezza e trasparenza».
In quanto a schede, lo scorso aprile la Lega a Blenio ha superato anche il PLR, diventando primo tra i partiti. Davanti in assoluto ci sono però le schede senza intestazione: come lo spiega?
«La formula della ripartizioni dei seggi non l’ha poi confermato, anche perché non siamo riusciti a completare le liste, infatti sono l’unica eletta in Municipio e non siamo il primo gruppo in Consiglio comunale. Nei comuni dove ci si conosce praticamente tutti, è semplice pensare che ci si affidi maggiormente alle caratteristiche delle persone, considerando chi potrebbe svolgere un buon lavoro per la comunità. Sempre meno ci si identifica in un gruppo politico, un trend che avviene in ogni ambito con tutti i limiti che conosciamo, ma che fornisce comunque un importante diritto democratico».
Come sindaco è disponibile per incontri personali su appuntamento con gli abitanti del Comune tutti i venerdì dalle 14 alle 15: succede spesso? Cosa le racconta la sua gente?
«In verità poche persone hanno fatto capo a questa possibilità, anche perché essendo disponibile giornalmente al di fuori tramite incontri di persona o sentendosi al telefono si risolvono e raccolgono direttamente le suggestioni della popolazione. In qualità d’autorità è fondamentale ricordarsi d’essere dei rappresentati. Inoltre occupandosi di diversi aspetti e problematiche è pure importante mantenere un contatto diretto con il territorio».
La sua valle è stata un’allieva modello nell’esercizio delle aggregazioni comunali: ve ne saranno altre?
«Per il momento, gli attuali tre comuni rappresentano la giusta ripartizione per gestire questo vasto territorio e i buoni contatti che intercorrono tra i tre comuni segnano già una certa fondamentale linea d’intenti».
Se avesse una bacchetta magica, cosa regalerebbe ai bleniesi?
«Per completare la buona qualità di vita legata al territorio e a tutti i servizi che i comuni oggi offrono, vorrei che ci fossero più opportunità lavorative, un supporto alle piccole medie imprese e un rilancio del settore turistico che ha grosse potenzialità e che attualmente è in affanno. Il momento critico ha permesso di riscoprire i semplici ma basilari valori che permettono una buona qualità di vita. Sono opportunità uniche che vogliamo sfruttare ancora meglio».
