Cresce l’interesse per il convento di Lugano

È in vendita da sei anni, lo storico convento dei Cappuccini di Lugano, ma di veri interessati finora se ne erano fatti avanti ben pochi, e nessuno con un buon esito (si era manifestata la Città, ad esempio, e la Comunità siro-ortodossa). Questo fino a poco tempo fa, dato che – come abbiamo anticipato - si è palesato un privato seriamente interessato all’acquisto e intenzionato a fare della struttura, pare, un hotel di charme. Privato che ora rischia di avere concorrenza. Perché l’eco della notizia ha attivato altre persone, e dopo anni di relativa calma su questo fronte, i Cappuccini potrebbero presto ritrovarsi con più offerte sul piatto: «Dopo il vostro articolo si sono mosse diverse persone - ci dice fra Mauro Jöhri, superiore dei Cappuccini in Ticino. - Persone che si sono interrogate e si sono chieste che fare al riguardo. Con il nostro legale le stiamo accogliendo e valutando quel che hanno da proporre per arrivare a una soluzione buona e corretta».
Competizione interessante
Per i frati una competizione per entrare in possesso del convento è con tutta probabilità una buona notizia. Gli ultimi Cappuccini avevano lasciato la struttura nel 2014 e per il capitolo la sua gestione era nel tempo diventata complicata. Inoltre vi è una questione economica: «Noi frati stiamo invecchiando e abbiamo anche bisogno di entrate che ci diano un certo sollievo. Viviamo di carità e di AVS», ci aveva detto Jöhri (che oggi puntualizza: «Viviamo di carità, AVS, e del nostro lavoro, come purtroppo ho trascurato di dire la volta scorsa»). Quindi avere più interessati all’acquisto del convento potrebbe dare ai frati un maggiore sollievo economico.
Tutelare la biblioteca
Ma non si tratta solo di una questione di soldi. Preponderante sarà anche quel che ne sarà della biblioteca, che i Cappuccini voglio salvare nel trapasso di proprietà. Anche qui, con più offerte sul tavolo si potrà valutare più serenamente la sua tutela. La biblioteca della Salita dei Frati, disegnata dall’architetto Mario Botta è aperta al pubblico dal 1982. Gestita da un’omonima associazione, custodisce più di 110.000 volumi, oltre a ospitare il Centro di competenza per il libro antico. I volumi, in ogni caso, godono di una tutela federale e non possono essere dispersi. Il timore è, però, che se alla Salita dei Frati non ci sarà più posto, potrebbero finire in qualche archivio meno accessibile al pubblico.