Cuntitt: no ai lavori: è raccolta firme

Da un lato si sente «l’esigenza di apportare alcune migliorie dopo 10 anni di esistenza». Dall’altro, invece, si parla senza mezzi termini di «progetto esagerato». Fa discutere, a Castel San Pietro, il messaggio municipale che mira a chiedere quasi mezzo milione di franchi per la ristrutturazione della cucina, la riorganizzazione degli spazi interni e la realizzazione di una bussola d’ingresso all’Osteria enoteca Cuntitt. Intendimenti che sono stati avallati nell’ultima seduta di Consiglio comunale che si è tenuta alla fine di aprile. Il Legislativo, a tal proposito, ha infatti dato luce verde alla richiesta di credito con 19 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti. La questione, però, e tutt’altro che chiusa. Già, perché se da un lato si vuole mettere mano all’esercizio pubblico di proprietà del Comune – apportando alcune migliorie –, dall’altro si chiede che queste opere siano fermate sul nascere.
Negli scorsi giorni in paese è stata infatti lanciata una domanda di referendum. Insomma, si stanno raccogliendo le firme per far sì che quanto avallato dal Consiglio comunale sia sottoposto al voto popolare. E le motivazioni, stando a quanto si legge nei fogli adibiti alla raccolta delle firme, sono presto spiegate: «Mezzo milione in favore di un ristorante di lusso, una SAGL privata, senza un piano di rientro sicuro, mentre si aumenta il moltiplicatore e si risparmia sulle famiglie?». A questa domanda, secondo chi ha lanciato l’iniziativa, la risposta è assai chiara: «Diciamo no a questo progetto esagerato». Firmando i moduli si chiede dunque – richiamando la Legge organica comunale e il Regolamento comunale – che la risoluzione del Consiglio comunale «sia sottoposta a votazione popolare».
Non c’è due senza tre
Non è la prima volta che i lavori all’Osteria fanno discutere. A fine aprile c’è stato l’ok del Legislativo, ma era la terza volta che l’argomento veniva affrontato. A fine 2022 c’era stata una prima richiesta di credito – di quasi 700.000 franchi – poi ritirata dal Municipio. Nel corso del 2024 un architetto aveva sviluppato un ulteriore progetto, giudicato però «eccessivo» dallo stesso Esecutivo. Infine, la soluzione «light» o «conservativa» che ora, forse, dovrà essere votata dalla popolazione.