Bellinzona

Cura dell’alcolismo, nuova sede al Portone

Selezionati i sei migliori progetti per il futuro Centro polifunzionale che la Fondazione STCA Ingrado intende edificare al posto dell’attuale sede all’ex casa del soldato - Al primo posto l’idea del gruppo interdisciplinare con capofila Architetti Bianchi Clerici Sagl
Così potrebbe apparire l’edificio con laboratori e foyer secondo la proposta ritenuta migliore dalla giuria. © Fondazione STCA Ingrado.
Red. Bellinzona
06.07.2021 21:06

Lo aveva annunciato nel dicembre del 2016 quando era naufragato il progetto allestito assieme all’OTAF. Ora la Fondazione servizio ticinese di cura dell’alcolismo-STCA Ingrado è pronta a compiere il passo decisivo per la realizzazione del nuovo Centro polifunzionale su di un terreno di sua proprietà in viale Portone a Bellinzona. La futura sede cittadina di Ingrado, spiega la Fondazione in un comunicato diramato ieri, accoglierà i laboratori, il consultorio ed, ex novo, gli spazi per la medicina delle dipendenze ed un foyer per lungo-degenti.

Attuali spazi non più idonei

La necessità di realizzare il nuovo Centro polifunzionale è dettata dal fatto che l’attuale sede dell’ex Casa del soldato di via Murate, nella quale la Fondazione STCA Ingrado offre e dispensa attività di laboratorio e di presa in carico diurna, non risponde oggi più in modo adeguato alle mutate esigenze sia dal profilo quantitativo che qualitativo. Alcuni spazi dei laboratori, secondo la stessa valutazione dell’Ufficio cantonale del lavoro, non sono infatti più considerati idonei.

Appello raccolto da 41 team

Per selezionare il progetto più adeguato e conforme alle esigenze di uso dei suoi utenti, alle esigenze di decoro della città e ai valori collettivi dello spazio pubblico, lo scorso gennaio la Fondazione ha indetto un concorso di progetto. Coordinato dallo studio colombo+casiraghi architetti SA di Lugano, ha visto la partecipazione di 41 gruppi interdisciplinari. Ora la giuria presieduta da Alessandro Soldini, presidente onorario della Fondazione STCA Ingrado, ha selezionato le sei migliori proposte. Il primo premio è stato assegnato al progetto denominato «Parco Portone» elaborato dal team Architetti Bianchi Clerici Sagl di Bellinzona (capofila), Jelmoni Ingegneria SA di Ascona, De Carli Marco Studio d’ingegneria SA di Locarno, Proelba & ML-Progetti elettrici SA di Locarno. Il secondo premio è stato attribuito a «Di pietra e di cielo» del team Buzzi Studio d’Architettura di Locarno (capofila), Ingegneri Pedrazzini Guidotti Sagl di Lugano, IFEC ingegneria SA di Rivera. Per il terzo rango la giuria ha scelto il progetto «Boulevard» presentato dal team Krausbeck Santagostino Margarido Sagl di Mendrisio (capofila), Brenni Engineering SA di Mendrisio, Think Exergy SA di Mendrisio, Piona Engineering SA di Manno. Il quarto premio è andato al progetto «Kalinka» del gruppo interdisciplinare Remo Leuzinger Architetto Sagl di Lugano (capofila), Pini Swiss Engineering Sa di Lugano, Tecnoprogetti SA di Camorino. Il quinto premio è stato attribuito al progetto «Supergrado» del team Sara Bucci Architetto di Firenze (capofila), Borlini & Zanini SA di Montagnola, Rigozzi Engineering SA di Giubiasco, Elettroconsulenze Solcà SA di Mendrisio. Il sesto premio la giuria ha deciso di assegnarlo al progetto denominato «Belvedere» presentato dal gruppo interdisciplinare composto da Samuel Henzen (capofila), Afry Svizzera SA di Grono, IFEC ingegneria SA di Rivera. L’esposizione dei progetti si terrà dal 9 al 18 luglio nella sala multiuso dell’ex-casa comunale di Gorduno. Esposizione che si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19, il sabato e la domenica dalle 14 alle 17. La presentazione ufficiale dei risultati è prevista lunedì 12 luglio alle 18, sempre all’ex-casa comunale di Gorduno.

Una soluzione attesa da tempo

Come accennato all’inizio, la necessità di disporre di una nuova sede aveva spinto la Fondazione STCA Ingrado ad unire le forze con l’OTAF per progettare un Centro polifunzionale in comune sul terreno dell’ex Casa del soldato accanto all’Espocentro. Le difficoltà incontrate nel riuscire ad inserire tutti i contenuti necessari per rispondere alle esigenze delle due fondazioni e degli altri enti pubblici interessati a insediarvi alcuni loro servizi, il riesame dei bisogni delle rispettive utenze ha portato alla conclusione che le superfici a disposizione non sarebbero state sufficienti.