Cureglia in gestione provvisoria: bocciato il Preventivo

Nuovo grattacapo politico in quel di Cureglia. Dopo qualche mese di apparente calma a seguito di un paio d’anni di forti tensioni istituzionali, martedì sera il Consiglio comunale ha bocciato il Preventivo 2025 del Comune, che presentava un disavanzo di circa mezzo milione di franchi, premesso un aumento del moltiplicatore d’imposta di dieci punti percentuali. Dal 65 al 75%. Il moltiplicatore aritmetico si situa invece all’83%. Ciò getta il Comune in regime di gestione provvisoria.
Com’è andata
Stando a quanto abbiamo potuto appurare - abbiamo parlato con il vicesindaco Tullio Martinenghi (PRL) e il municipale Stefano Rezzonico (UDC), mentre non abbiamo avuto risposta dalla sindaca Tessa Gambazzi Pagnamenta (PLR), dal capodicastero Finanze Michele Moor (Indipendente) e dal presidente della Gestione Franco Ghezzi (Il Centro) - il Municipio ha proposto all’unanimità l’innalzamento del moltiplicatore. Altrimenti il «rosso» previsto sarebbe stato di oltre 1,2 milioni, E questo dopo tagli alle spese proposti per 120.000 franchi, soprattutto in ambito culturale. Il Municipio starebbe poi valutando altri tagli con orizzonte 2026, ma tutto ciò per la maggioranza della Gestione prima, e del Legislativo poi, non è stato sufficiente. Malgrado il sostegno del PLR (partito di maggioranza relativa con oltre il 40% delle preferenze) il Municipio è andato sotto. La Gestione, senza fare controproposte sul moltiplicatore, ha chiesto maggiori misure di risparmio. La discussione in Consiglio comunale è stata accesa. Daniele Iuliucci (PLR), ad esempio, ha ricordato che se il problema non era il moltiplicatore si poteva approvarlo pur bocciando i Preventivi, e non averlo fatto è «malafede» e indicativo che in realtà si vorrebbe evitare un aumento delle imposte. Sono inoltre stati espressi timori per le conseguenze della gestione provvisoria.
Un caso raro a livello comunale
Nella pratica, infatti, ora il Comune si ritrova in regime provvisorio, il che significa poter effettuare soltanto spese di gestione ordinaria – come quelle per gli stipendi dei dipendenti pubblici –, oltre a utilizzare i crediti già approvati. Niente nuovi investimenti, ad esempio. Uno scenario, questo, decisamente raro a livello comunale ma al quale è già più «abituato» il Cantone: era successo – tra bocciature in aula o divergenze in Gestione che hanno fatto slittare la firma dei rapporti alle prime settimane del nuovo anno – con i conti preventivi del 2014, 2017, 2022 e 2024.