Curio e la guerra che cadde dal cielo

CURIO/PONTE TRESA - È il 21 marzo 1945. Esattamente 70 anni fa dunque. Attorno alle due un bombardiere medio B-25 Mitchell del 446.esimo squadrone del 321st Bombardment Group americano, decollato dalla base di Solenzara (in Corsica), sorvola l'Alto Adige per colpire alcuni ponti nella regione del passo del Brennero.
L'aereo – con a bordo Herman Everhart (pilota), Charles R. Callaway (copilota), Jack Falk (navigatore), Elvin Scheetz (motorista), l'operatore radio Keith Albert Wilkins e il mitragliere Walter H. Springer – viene colpito dalla contraerea e inizia a perdere quota. Everhart riesce a mantenere in aria il suo bombardiere e vira a destra dirigendosi verso i Grigioni sperando di riuscire a effettuare un atterraggio d'emergenza nella neutrale Svizzera.
Sopra la Bregaglia Springer e Wilkins si lanciano con il paracadute e riescono ad atterrare a Vicosoprano, dove vengono accolti dai gendarmi e poi dalla polizia militare. Il resto dell'equipaggio decide di alleggerire l'aereo (che riprende quota) e, dopo un breve passaggio sopra il lago di Como, il B-25 torna nello spazio aereo elvetico. Scheetz e Falk si lanciano sopra la Capriasca.
Con ormai due sole persone a bordo il bombardiere sorvola Curio quando pilota e copilota decidono di lanciarsi. Il paracadute di Callaway non si apre correttamente e l'ufficiale si schianta su una collina appena fuori dall'abitato. Il primo tenente Everhart viene spinto invece dal vento verso il letto del fiume Tresa. La gente di Ponte Tresa grida al giovane pilota di spostarsi verso la Svizzera, ma l'ufficiale sembra destinato a posarsi su un campo in Italia. Prima di toccare terra una pattuglia di soldati della Repubblica Sociale (anche se questa versione è controversa) comincia a far fuoco. Everhart apre le braccia per dimostrare di essere disarmato, ma un proiettile lo colpisce.
Il pilota, morente, viene portato via fra la costernazione della popolazione di Ponte Tresa Italia e le grida degli abitanti al di là della Tresa che urlano «Assassini, assassini». Se Everhart si fosse lanciato qualche secondo prima (o se fosse atterrato una decina di metri più a Nord) si sarebbe molto probabilmente salvato. Il vento lo ha invece spinto in Italia. Per pochi metri, sì, ma pur sempre in Italia. Un'Italia che resterà occupata ancora solo per poche settimane (la resa tedesca avverrà il 29 aprile). Il B-25 invece si schianta nei pressi di Marchirolo.