Il nuovo assetto

«Da adesso comanda mio figlio, non snaturo l'impresa familiare»

Stefano Artioli, raggiunti i 65 anni di età, lascia la direzione del gruppo Artisa ad Alain, presente in azienda già dal 2017 - «Sono felice che sia lui a consolidare la posizione della nostra impresa» - «Grazie a mio padre oggi siamo pronti a crescere ancora»
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
05.07.2025 06:00

Il futuro di Artisa ha un volto vicino ai 40 anni. Veste elegante, in completo. E in parte somiglia al padre. Occhi azzurri, stesso sguardo. Molto attento agli sviluppi di mercato. Talmente attento che d’ora in poi sarà lui a dirigere il gruppo. Suo papà, del resto, lo ha sempre voluto con sé, anche se mai in veste pubblica, dietro le quinte. A incassare i colpi ci ha pensato sempre lui, il padre. Che già nel nome dell’azienda, Artisa, ha utilizzato quello di suo figlio: Alain. Arti sta per Artioli. La S è l’iniziale di Stefano, mentre la A di Alain, appunto, da subito nuovo direttore del Gruppo.

La nuova vita

E Stefano Artioli che farà? «Assumerò un ruolo non operativo in qualità di Presidente Onorario», chiarisce il diretto interessato. Tutto qui? «No», risponde prima di fare una pausa, sorridere e guardare dritto negli occhi di chi lo sta guardando. «Manterrò il mio impegno in due progetti che per me hanno una valenza simbolica e strategica: il Grand hotel Locarno a Muralto e San Bernardino».

Dall’altra parte del tavolo di ristorante del Luganese affacciato sul lago c’è Alain Artioli. Che annuisce e aggiunge. «Oggi siamo pronti per una fase di ulteriore crescita puntando su una gestione diretta degli investimenti».

Ritorno al passato

Le ultime quattro parole della frase pronunciata dal nuovo direttore del gruppo - già da tempo nelle scelte operative e strategiche assieme al padre - sono essenziali per capire il cambiamento operativo che sta affrontando l’azienda: gestione diretta degli investimenti. Come una volta. Prima che il gruppo si guadagnasse un nome sul piano cantonale, nazionale e internazionale. Quasi un ritorno alle origini, dunque. Frutto di una scelta ben precisa. Come dimostrano, ad esempio, i vari cantieri aperti in Ticino, dall’ex Suglio di Manno alla nuova Torre di quattordici piani alle porte del nuovo quartiere di Cornaredo. Seguiti per l’intero processo di pianificazione, costruzione e gestione immobiliare da Artisa, appunto.

«Stiamo assumendo»

Il cambiamento strategico e operativo ha significato però anche cambiare figure e ruoli all’interno dell’organico come ha informato un organo di stampa d’oltre Gottardo. Qualche posto è saltato. Qualche posto è stato di nuovo però aperto. «Stiamo assumendo», assicura Stefano Artioli. «È nella dinamica delle cose. Solo che io ho sempre il dito puntato contro», si lascia scappare ridendo.

Il nuovo direttore del gruppo guarda il padre, riflessivo. Per lui da oggi si apre una fase nuova. Avrà la responsabilità di dirigere l’azienda, farla funzionare a dovere, dopo gli anni di gavetta e apprendistato passati di fianco al padre. Sembra pronto e lui si sente tale. Anche perché, occorre dirlo, si può dire che è cresciuto all’interno del gruppo. Tanto che è presidente del Consiglio di amministrazione del gruppo dal 2017. Il suo ruolo da oggi sarà quello di consolidare la posizione di Artisa come uno dei principali protagonisti del settore immobiliare svizzero, «con una pipeline in costante espansione e progetti di riferimento in diverse regioni del Paese», annota, prendendo la parola.

Tra presente e futuro

«Oggi – dice - abbiamo raggiunto una maturità tale da poterci proiettare verso nuove sfide con ancora maggiore solidità. Sono onorato di poter proseguire questo percorso con uno sguardo sempre più rivolto al futuro».

Il futuro ma anche il presente. Negli ultimi mesi il gruppo ha raggiunto i 3.000 appartamenti legati alla propria catena City Pop, «che ha rivoluzionato il concetto di living urbano in Svizzera» in città come Zurigo, Losanna, Ginevra, Berna, San Gallo, Lugano e in Europa con Milano, Praga e le prossime aperture di Francoforte e Berlino. Al tempo stesso, sono oltre trecento gli appartamenti in proprietà per piani in fase di sviluppo in diverse zone del Ticino.

Da Manno a Cornaredo

Numeri e successi impressionanti. «Nel contesto dell’ambizioso piano di trasformazione del comparto Cornaredo -  prosegue Alain Artioli - Artisa è promotrice del progetto Nova Cornaredo a Canobbio, destinato a diventare un punto di riferimento urbano per tutta la regione. Il complesso, inserito nel masterplan intercomunale Nuovo Quartiere Cornaredo (NQC), si articola in due edifici distinti: una torre di 14 piani con funzione prevalentemente ricettiva, e un secondo stabile con 114 appartamenti e superfici commerciali. L’intervento, pensato secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, contribuirà a ridisegnare il volto del nuovo quartiere urbano, porta d’ingresso nord di Lugano».

A Manno sta invece prendendo forma il progetto Suglio Park, «un nuovo polo per l’innovazione e i servizi all’interno del Polo del Vedeggio». I lavori, iniziati nel febbraio 2025, porteranno alla realizzazione di un edificio multifunzionale che ospiterà spazi per uffici, attività commerciali, un bar, un asilo nido e oltre 5.800 metri quadrati destinati alla SUPSI - continua il nuovo direttore - È un progetto strategico che si inserisce in un contesto infrastrutturale in piena evoluzione, pensato per aziende e istituzioni orientate alla crescita e alla flessibilità».

Due progetti centrali

Papà Stefano ascolta attento. Ogni tanto aggiunge una parola, un concetto. Senza però interrompere. Del resto, sa che per lui si sta aprendo una nuova fase della sua vita, ora che ha raggiunto i 65 anni. «Il Grand Hotel Locarno – precisa - è al centro di un piano di valorizzazione che punta a restituire alla struttura storica un ruolo centrale. Tanto che Art Family Office (la nuova entità creata da Stefano Artioli per seguire il progetto del Gran Hotel di Locarno e San Bernardino) ha siglato una collaborazione con Arabella Hospitality e il marchio Marriott Luxury per la gestione dell’hotel». A San Bernardino, invece, «prosegue il vasto piano di rilancio avviato nel 2023, con l’obiettivo di trasformare il villaggio grigionese in una destinazione alpina attiva tutto l’anno, capace di coniugare accoglienza, natura, sport e servizi».

Largo ai giovani

Dopo la riapertura degli impianti sciistici, il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’Hotel Brocco & Posta, il lancio sul mercato dei nuovi San Bernardino Alpine Apartments, l’apertura di nuovi ristoranti e la nuova Raiffeisen Alpine Lounge per eventi, sono partiti i lavori di ristrutturazione dell’Hotel Ravizza, che celebra quest’anno i suoi duecento anni, e della Torre Albarella, destinata a diventare un centro nevralgico dedicato al wellness e all’ospitalità.

«Artisa rappresenta la mia storia, la mia visione, e quella della mia famiglia – riprende la parola Stefano Artioli - Sono felice che Alain porti avanti il cuore del gruppo con energia e competenza. Il nostro è un percorso che continua: io oggi posso concentrarmi su progetti che uniscono una forte identità territoriale a un’alta complessità di sviluppo. Il Grand Hotel Locarno e San Bernardino sono molto più di investimenti: sono simboli da riportare alla vita con cura e passione».