Solidarietà

Da Lugano box per aiutare i meno fortunati: «Anche un giocattolo è un modo per ripartire»

I Rotary luganesi presentano ShelterBox, che in 20 anni ha aiutato 2 milioni di persone con beni di prima necessità
Mattia Sacchi
18.04.2024 21:30

Era difficile non notare, sabato scorso, delle tende in Piazza Riforma a Lugano. No, non era un campeggio bensì la prima presentazione in Ticino di ShelterBox. Un'organizzazione partner del Rotary International che si reca nei luoghi più remoti del mondo per raggiungere le comunità duramente colpite da disastri naturali o da conflitti, e fornire beni di prima necessità. Tende in grado di resistere a condizioni climatiche e temperature estreme. Zanzariere per prevenire le malattie trasmesse da insetti. Coperte riscaldate, tappetini, materassi utilizzabili come biancheria da letto o divisori di stanze. Kit di accessori e strumenti che aiutano e rimuovere i detriti, costruire ripari e raccogliere. Sistemi di filtrazione dell’acqua e impianti di depurazione. Utensili da cucina e lampade solari.

Fondata nel 2000 dal Rotary Club di Helston, in Cornovaglia, da un'idea dell'ex sommozzatore della Royal Navy Tom Henderson, ShelterBox arriva quindi in Ticino grazie alla collaborazione con i Rotary Club Lugano, Lugano-Lago e Rotaract Ticino. 

«L'intuizione di Henderson è stata quella di notare che gli aiuti umanitari per i disastri sono forniti principalmente come cibo e medicine - spiega Franco Zambrino, responsabile del progetto per il distretto luganese -. Mentre poco o nessun sostegno viene fornito sotto forma di rifugio sicuro per aiutare le famiglie a ricostruire le loro case durante i primi giorni, settimane e mesi. Con ShelterBox vogliamo quindi fornire un aiuto mirato, a seconda delle diverse esigenze. Partendo proprio dallo sviluppo di una tenda, come quella che i passanti hanno visto in piazza lo scorso weekend, in grado di riparare sia dal caldo che dal freddo. In questi anni siamo riusciti, grazie al costante contatto con i Rotary Club che sono sul luogo, ad analizzare e fornire gli aiuti più efficienti a oltre 2 milioni di persone, provenienti da quasi 100 paesi».

Purtroppo, le cronache degli ultimi mesi ricordano come un aiuto ad alcune popolazioni sia più che mai fondamentale. «Faccio parte del comitato direttivo di ShelterBox da oltre cinque anni - commenta Zambrino -. e in questi ultimi anni la nostra attività si sta sensibilmente intensificando: non solo a causa dei conflitti come in Ucraina o a Gaza, ma anche per le catastrofi naturali come i terremoti in Siria e in Turchia. Per ognuno dei nostri interventi c'è un enorme lavoro dietro: l'organizzazione è fondamentale per non disperdere energie e risorse essenziali per cercare di salvare più vite umane possibili».

Nei box, con i beni di primo soccorso, si possono notare anche dei giocattoli per bambini. «Spesso dimentichiamo che in quelle zone sono coinvolte centinaia di migliaia di persone, con accampamenti che diventano vere e proprie città, dove in ogni tenda vengono alloggiate decine di persone. Quando le famiglie non hanno più niente, un giocattolo può aiutare a regalare un sorriso a un bambino, che può giocare e piangere un po' di meno. Anche quello è un piccolo aiuto per far ripartire una comunità».

Nel 2024 la Svizzera ha donato oltre 400mila franchi per ShelterBox, ma l'impegno non è ancora finito: «Assolutamente, le sfide sono ancora tante, troppe. Abbiamo bisogno di donazioni, anche tramite il nostro sito shelterbox.ch, e di volontari: insieme possiamo fare la differenza».