Da mezzo secolo senza corse: il rilancio è ancora possibile

Naufragato il progetto del bando Interreg, per far ripartire la funicolare Lanzo-Santa Margherita il Comitato che da anni si batte per la ripartenza dell’impianto spera di poter replicare quanto avvenuto a Monteviasco, in Val Veddasca, tra la provincia di Varese e il Ticino. La ripresa delle corse della storica teleferica, riattivata il 10 agosto scorso, riaccende la speranza anche per le cabine della Valle Intelvi, ferme da quasi 50 anni.
Per tenere alta l’attenzione e coinvolgere residenti e turisti, appassionati ma anche i rappresentanti politici e istituzionali, per la quarta volta il Comitato Funicolare ha organizzato un open day all’impianto. Un’iniziativa molto partecipata, durante la quale sono stati annunciati i prossimi obiettivi, a partire dall’apertura, entro il 2026, di un museo nella stazione di partenza. I lavori saranno possibili anche grazie al contributo ottenuto con la partecipazione all’iniziativa dei luoghi del cuore del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano.
Il sindaco di Alta Valle Intelvi Marcello Grandi ha annunciato per i prossimi giorni la presentazione alla Regione Lombardia della richiesta di affidamento temporaneo della struttura. «Questo – ha spiegato –, consentirà di inoltrare al FAI entro il prossimo 11 settembre la richiesta di contributo a fondo perduto di 25mila euro, a cui si unirà uno stanziamento comunale con l’obiettivo di mettere in sicurezza i locali della stazione di Lanzo che ospiteranno il museo storico della funicolare».
Volontà condivisa
L’obiettivo resta la riattivazione dell’impianto chiuso dal 1977 e l’esempio di Monteviasco ha dato nuove speranze al Comitato. «La recente riapertura della funivia turistica in Val Veddasca – ha commentato Adalberto Piazzoli, presidente del Comitato –, frutto della sinergia tra Regione Lombardia, enti locali e governo centrale, ci sprona a insistere sulla strada del ripristino del nostro impianto». Nel gennaio scorso, il consiglio regionale della Lombardia ha votato all’unanimità una mozione che sancisce ufficialmente la volontà di far ripartire la storica funicolare. All’open day hanno partecipato i consiglieri del Pd Angelo Orsenigo e di Fratelli d’Italia Anna Dotti, promotrice del documento. «Daremo seguito all’impegno preso – ha detto Dotti –. Il primo passo sarà la sistemazione della scalinata posta accanto alla linea e oggi interrotta da frane in più punti. Santa Margherita sarà nuovamente raggiungibile dal Belvedere in tutta sicurezza. Seguiranno a breve altri stanziamenti, mentre restiamo vigili per intercettare fondi europei e privati per far ripartire l’intero impianto. Si procede a passi piccoli ma concreti». La presenza all’iniziativa della granconsigliera Cristina Zanini Barzaghi ha confermato l’interesse della Ticino al rilancio dell’impianto, evidenziato anche dalla collaborazione della Società Navigazione del Lago di Lugano.
Il presidente dell’Autorità di Bacino Massimo Mastromarino ha confermato l’avvio a settembre dei lavori della pista ciclopedonale che collegherà Osteno a Santa Margherita, mentre sarà ripristinato anche il collegamento pedonale fra Santa Margherita e Lanzo. E nell’ottica del sogno di riattivare l’impianto, non è passata inosservata la presenza all’open day di Cristiano Zacchetti, direttore di esercizio delle funicolari Atm. Un segno concreto dell’interesse al progetto di rilancio dell’azienda di trasporti, che gestisce sul territorio altri impianti, dalla funicolare Como-Brunate alla Argegno-Pigra, senza dimenticare proprio la rinata Monteviasco.