Da rifugio ad albergo alpino, risorge il «Ritrovo di Neggia»

Da storico rifugio, con ristorante e alloggi, a vero e proprio albergo alpino, con vista mozzafiato sul Lago maggiore. È la trasformazione prevista per il «Ritrovo di Neggia», situato nella località dalla quale prende il nome. Trasformazione di cui si fa promotore il Patriziato di Vira Gambarogno. «Non appena il Consiglio comunale di Gambarogno darà, come auspichiamo, il via libera al contributo di 150 mila franchi proposto dal Municipio per la realizzazione del nostro progetto (il messaggio sarà discusso nella seduta del prossimo 15 dicembre, ndr.), potremo formalizzare l’acquisto dello stabile», spiega Davide Morotti al CdT. «Il passo successivo - prosegue il presidente del Patriziato - sarà quello di sottoporre alla nostra assemblea il progetto di trasformazione con il relativo credito».
L’investimento è importante: tra ristrutturazione, arredo e attrezzature è stimato in 3,35 milioni di franchi, senza contare i 650 mila franchi per l’acquisto dello stabile dagli attuali proprietari. L’investimento totale è dunque di 4 milioni. Oltre al contributo che dovrebbe giungere dal Comune, il business plan, allestito dallo studio Consulenza e Turismo di Elia Frapolli, stima sussidi a fondo perso di 670 mila franchi tramite la Legge sul turismo. Sono poi previsti altri aiuti per un milione tra incentivi federali e cantonali legati alla costruzione, il Fondo aiuto patriziale ed altre fondazioni. Il finanziamento tramite istituti bancari e la Società credito alberghiero ammonta, secondo i calcoli attuali, a 1,675 milioni.
Riapertura parziale
Se tutto procederà come previsto, dopo l’approvazione del credito necessario per far risorgere il Ritrovo di Neggia, l’intenzione del Patriziato è quella di procedere, parallelamente all’affinamento del progetto, alla riapertura perlomeno parziale del rifugio chiuso ormai dal 2022. «Vorremmo restituire alla popolazione questo storico luogo di aggregazione che negli anni ha anche ospitato generazioni di turisti. Pensiamo quindi, in attesa di poter iniziare i lavori di ristrutturazione, di riaprire il ristorante», precisa Morotti.
Cambio di paradigma
Costruita nel 1931 ed ampliata con vari interventi tra il 1970 e il 1990, l’attuale struttura non soddisfa più le necessità degli ospiti potenziali. Questi ultimi, rileva sempre lo studio di fattibilità, desiderano strutture ricettive di uno standard qualitativo minimo allineato ad un prodotto tre stelle, che sposi tradizione e modernità abbracciando il paesaggio ed offrendo esperienze sia culinarie che di alloggio fuori dall’ordinario. Allo stesso tempo, il Patriziato di Vira necessita una struttura flessibile che possa anche accogliere scolaresche e gruppi in gite di studio e svago. Ecco che, dunque, si è deciso di trasformare il «Ritrovo di Neggia» in un vero e proprio albergo alpino. Il progetto prevede la realizzazione di 17 camere, oltre agli spazi ristorativi e di supporto. E questo grazie alla rimozione delle costruzioni aggiunte nel corso degli anni allo stabile storico e alla loro sostituzione con nuove ali che metteranno in valore l’edificio originario. Ma vediamo il progetto più nel dettaglio: il piano terreno ospiterà gli spazi pubblici all’interno dello stabile storico e della piccola estensione verso est, che verrà uniformata allo stile del nuovo stabile. Vi troveranno posto le cucine con spazi di supporto, per un massimo di 72 coperti, oltre alle due sale dedicate alla ristorazione.
Camere standard e superior
Oltre ai nuovi servizi, verranno ricavate le prime quattro camere, tre classic fino a quattro posti letto e una standard doppia. Al primo piano si troveranno ulteriori undici camere, di cui sette classic da quattro posti letto, due standard doppie e camere superior nello stabile storico con tre/quattro posti letto ciascuna.
Al secondo piano si collocheranno due altre camere superior da tre/quattro posti letto nello stabile e l’ampia terrazza panoramica accessibile sia dalle scale sia con il nuovo ascensore. Terrazza che potrà essere utilizzata quale zona più privata per gli ospiti desiderosi di prendere il sole e rilassarsi, oppure quale ulteriore spazio per il bar durante l’alta stagione ed anche quella invernale, beneficiando di una maggiore esposizione ai raggi solari.
