Da «settima» a sindaca, in 3 anni: la parabola di Simona Rusconi

È stato un imprevisto totale». È con queste parole, e con un sorriso, che Simona Rusconi sintetizza come sia diventata lo scorso febbraio la prima sindaca nella storia di Massagno. Finita un po’ per caso sulle liste del Centro già nel 2020 «come settima», la sua idea di fare una campagna fra la gente si è scontrata con la pandemia di Coronavirus. Tuttavia, nel 2021 viene comunque eletta in Municipio: «Ancora oggi sono sorpresa da quel risultato: non ero particolarmente conosciuta sebbene abiti a Massagno da vent’anni. Avevo girato un piccolo video da due minuti per farmi conoscere e forse è stato apprezzato». Superata in fretta la sorpresa iniziale, Rusconi afferma di essersi subito appassionata al suo nuovo ruolo, complice anche l’aver avuto «la direzione di un Dicastero a me congeniale date le mie esperienze lavorative: quello della socialità».
Un rinnovamento
La scorsa Legislatura non ha però avuto un epilogo tranquillo. Da un lato le improvvise dimissioni del sindaco Giovanni Bruschetti in seguito alla nota vicenda giudiziaria, e dall’altro i colleghi di partito Giovanni Pozzi e Sabrina Gendotti che hanno deciso di non sollecitare un nuovo mandato in Municipio. Rusconi si è dunque trovata sindaca a meno di tre anni dall’inaspettata entrata e in carica e a due mesi dalle nuove elezioni. Una cosa che non era nei suoi radar: «Se mi avesse detto nel 2020 che sarei diventata sindaca di Massagno non l’avrei presa sul serio. Ancora sei mesi fa ero contenta di fare la municipale e non ci pensavo. Poi le cose sono andate come sono andate e la questione del sindacato si è posta in modo concreto. Dopo averci pensato seriamente, ho deciso di buttarmici con tutta me stessa». Alle elezioni d’aprile il Centro tutto sommato ha tenuto, pur perdendo il quarto seggio per un centinaio di voti, e Rusconi è risultata per distacco la più votata dei suoi, e in assoluto. Stavolta crede di sapere perché: «Da municipale ho potuto incontrare tante persone - ancora oggi la parte della politica che più mi piace è il contatto con i cittadini, oltre alla possibilità di essere concreti - e credo che sia emerso il mio modo di essere semplice, diretto e coerente. Concepisco la politica come servizio e ne sono appassionata, e mi sembra che questo traspaia e piaccia».
Una diversa impostazione
Da febbraio quindi Rusconi è alla guida del Comune, e per lei l’estate che volge al termine ha avuto vaghe reminiscenze leopardiane di «studio matto e disperatissimo». D’altronde le cose da assimilare non mancano, come dimostra questa non esaustiva lista dei principali progetti - lanciati dalla precedente amministrazione, capitanata dal sindaco Bruschetti per trent’anni nell’Esecutivo comunale, di cui gli ultimi venti come sindaco - che riguardano direttamente o indirettamente Massagno: Porta Ovest (riqualificazione delle bretelle autostradali), ripensamento dell’incrocio Cappella Due Mani, riqualificazione di via San Gottardo, incrocio Arizona, Trincea, nuovo parco Civico, ristrutturazione (in corso) di casa Ippocastano e casa Chiattone e (in divenire) di casa Marugg e della casa Comunale, risanamento del Valgersa e riqualificazione in «palco urbano» dell’ex edificio AEM. Quest’ultimo è forse il progetto a cui Rusconi tiene maggiormente. «È una lunga lista da cui emerge che Massagno è un comune molto dinamico e lanciato verso il futuro, e che gode di una solidità finanziaria – commenta la sindaca. La mia intenzione è di continuare quello che è stato avviato».
La mano di Rusconi per ora si vede soprattutto nell’impostazione del lavoro, sublimata simbolicamente in un gesto apparentemente banale qual è quello di aver fatto «sparire» il capotavola nella sala del Municipio, a favore di una disposizione a pentagono: «Credo nella condivisione e nella valorizzazione delle competenze. Con i colleghi di Municipio voglio creare una squadra, coinvolgendo anche l’amministrazione. Infatti alla seduta extra muros con a tema il programma di legislatura ho voluto che ci fossero anche tutti i capiservizio. È stato molto apprezzato». È un approccio a cui Rusconi era ricorsa già la scorsa Legislatura nella scelta del nuovo direttore della casa per anziani: «Ho voluto che fosse non solo direttore del Girasole ma anche coordinatore del settore sociale e abbiamo cercato un profilo che avesse anche competenze in quest’ambito». E, restando all’ambito sociale, Rusconi sta lavorando «al tema della politica giovanile perché mi sta molto a cuore e perché vedo una situazione di disagio sempre più evidente, non solo a Massagno. Vorrei creare un gruppo di lavoro per cercare risposte ai bisogni. Un gruppo che collabori anche con Lugano e gli altri comuni della cintura».
Focus sui giovani
Tornando alla politica come servizio, è possibile che Massagno - terra di associazionismo e volontariato - abbia riconosciuto nell’approccio alla cosa pubblica di Rusconi qualcosa di famigliare. «Le racconto un aneddoto - conclude la sindaca: - di recente mi ha fermato per strada una mamma che abita qui da qualche anno perché voleva dirmi che a Massagno ha trovato delle possibilità di stare insieme che dove abitava se le sognava. Abbiamo ormai superato i settemila abitanti, ma la rete sociale c’è ancora e il Comune è rimasto a misura d’uomo, in più è dotato di infrastrutture e servizi di qualità. È veramente un posto dove è bello vivere. C’è un’identità forte che intendo difendere e promuovere».