Città

Dal cuore di Carona un appello per valorizzare tutti i nuclei

Un'associazione chiede a Palazzo Civico maggiori sforzi per tutelare i centri storici di Lugano e renderli più vivibili – Per alleviare i problemi viari del quartiere rispunta l'idea di creare due funicolari per collegarsi a Melide e al Pian Scairolo, ma i costi...
© CdT/Chiara Zocchetti
14.05.2024 21:00

I muri di contenimento rosa sulla strada che risale il monte Arbostora ricordano che ci troviamo sopra una piattaforma di porfido. «State entrando in un insediamento delicato». È l’insegna che l’Associazione Laboratorio Carona vorrebbe vedere affissa all’altezza di Ciona, dove inizia l’«altopiano». La pietra rosa salmone è dappertutto. Con un aperitivo e una serie d’interventi sui temi della pianificazione territoriale, sabato scorso l’associazione ha presentato la propria sede in piazza Noseed, situata lungo la strada cantonale che attraversa il nucleo. 

Aperitivo fra le auto

L’essenza di questa piazza, la cui funzione è resa esplicita da alcune linee blu sull’asfalto, è stato uno dei vari temi trattati. «Abbiamo voluto organizzare il rinfresco proprio qui – ha spiegato Piero Colombo di Laboratorio Carona – per rimarcare il possibile utilizzo alternativo di questa piazza». «Magari recuperando spazio a favore della gente» ha aggiunto il presidente dell’associazione Lorenzo Custer portando gli esempi di Canobbio e Manno, «dove le strade che attraversano i nuclei sono state adornate con mobilio e pavimentazioni diverse per evidenziare che lo stesso spazio viene condiviso da auto e persone». L’architetto ha citato uno studio del 2019 sulla sicurezza dei percorsi casa-scuola a Carona. La conclusione era che «il nucleo, lungo la strada cantonale che lo attraversa, non è vivibile», ma l’associazione ha comunque voluto organizzare l’aperitivo lì, e tra un calice di vino e l’altro bisognava fare attenzione alle auto in transito.

Rimproveri e visioni

«Lo scopo è fornire un luogo fisico per promuovere il dialogo sulla gestione dei nuclei a Lugano». Laboratorio Carona ha sottolineato la sua visione recriminando il fatto che la Città non abbia degli uffici preposti alla gestione di questi insediamenti storici e che non ci siano strumenti di tutela sufficienti sia per la conservazione dell’identità, sia per scongiurare il rischio di uno spopolamento dei nuclei di fronte a un aumento delle case secondarie. Un rischio che a Carona, comunque, sembra non esserci. A detta di diversi presenti, il nucleo oggi è vivo. Laboratorio Carona, appoggiandosi alle linee guida della Confederazione che mirano a una sempre maggiore densificazione e a una minore dispersione degli insediamenti, nonché a una riduzione del traffico motorizzato, avrebbe anche una proposta per risolvere lo storico problema viario del villaggio: frugare nei cassetti del passato e ripresentare l’idea di due funicolari per collegarsi da un lato a Melide e dall’altro al pian Scairolo.

Non solo critiche

«Come nota positiva – ha rimarcato Colombo – c’è il fatto che la Città abbia accettato la nostra consulenza per il rifacimento della strada che aggira il nucleo, via Nodivra, affinché venga inserita adeguatamente nel paesaggio esistente». Per trattare il tema della conservazione dell’identità storica, si è tenuta una passeggiata tra i vicoli del nucleo con l’architetta specializzata in restauri, Maria Mazza. Diversi caronesi hanno colto l’occasione per sentire il suo parere a proposito della propria casa. Nonostante si percepisse una certa fierezza per il proprio nucleo, le critiche dell’esperta non hanno risparmiato nessuno.

Cosa fa Palazzo Civico?

Stando a nostre informazioni, la Città è intenzionata a tener conto della varietà e del patrimonio storico dei sessanta nuclei presenti a Lugano, ognuno con le proprie sensibilità. A tal proposito si è dotata di una Commissione urbanistica per gestire le domande di costruzione e tutelare i beni culturali presenti. Il nuovo organismo, tuttavia, che esiste da poco più di un anno, è ancora in fase di rodaggio. Riguardo agli strumenti di conservazione del patrimonio architettonico, comunque, Palazzo Civico è dell’idea che occorra trovare un equilibrio, per evitare che vincoli troppo rigidi o costosi disincentivino l’abitazione nei nuclei. E le due funicolari? L’idea, sempre secondo le informazioni che abbiamo potuto raccogliere dagli uffici comunali, potrebbe anche essere valutata in un prossimo futuro, ma su di essa pesa l’incognita finanziaria: servirebbero determinati «numeri» per rendere sostenibile un impianto del genere.

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