Dalla bottega al supermercato per il rilancio dell'intera valle

Dalla storica bottega carica di valore affettivo a un moderno supermercato c’è una bella differenza, ma dietro il banco si rivedranno le stesse figure. «Cambia il negozio, ma i volti restano gli stessi». A raccontarci cosa ci attende con la nuova apertura e come la valle sta vivendo questo momento è Franziska Werthmüller, ex gerente del piccolo esercizio. Dopo 45 anni di servizio, infatti, il punto vendita ha chiuso alla fine di giugno per lasciare spazio a una nuova realtà: la filiale Coop, che aprirà giovedì 7 agosto con tre giorni d’inaugurazione, tra offerte promozionali, animazione per bambini con la mascotte Jamadu e molto altro.
Nostalgia e rassicurazioni
Tra nostalgia e attesa, la popolazione locale guarda con fiducia al futuro: «C’è un po’ di dispiacere, ma siamo tutti ottimisti e curiosi», ci confida l’ex gerente. L’apertura è vista come una novità importante: «Era necessario. Finalmente anche in Verzasca ci sarà un punto vendita più ampio». L’edificio, almeno dal punto di vista estetico, ha già conquistato molti: «Chi passa da qui dice che è bellissimo». Il negozietto, però, aveva un valore che andava oltre l’aspetto commerciale. «Proponevamo articoli difficili da reperire in città, raccontavano i clienti. Ma la scelta di carne e pesce non era vasta e la spesa importante si faceva altrove. Era un luogo intimo, romantico. Si potevano mandare i bambini a prendere la colazione da soli».
Nonostante l’amarezza, prevale la consapevolezza che si tratti di un’evoluzione necessaria. «È un servizio importante per la valle, che porterà nuovi posti di lavoro. Le cose non restano uguali per sempre», riflette la nostra interlocutrice. Tra le principali preoccupazioni, quelle legate ai licenziamenti e alla perdita di quel rapporto umano che contraddistingueva la piccola attività. Su questo, viene precisato: «Siamo sempre noi. Ci rivedranno e i rapporti di amicizia si manterranno.» I tre collaboratori storici sono stati tutti riassunti nel nuovo punto vendita, cui si affiancheranno alcune nuove assunzioni.
La panetteria locale
In attesa dell’apertura, la solidarietà della zona si è fatta sentire. Per tutto luglio, la panetteria Corda – che riforniva il negozio di paese – ha assicurato la vendita di prodotti di prima necessità, come pane e latte, grazie a un punto vendita temporaneo nel paesino, per non far mancare nulla ai brionesi.
Ma che fine farà la panetteria locale? Attualmente operativa con i forni a Brione e i negozietti a Gordola e Sonogno, l’attività proseguirà in modo autonomo, senza una collaborazione diretta con la grande catena.
Le sfide e le difficoltà
«Per un piccolo artigiano è difficile soddisfare i requisiti richiesti, come i codici a barre o le quantità minime di consegna», spiega ancora Franziska Werthmüller. Rimarrà però attiva la tradizionale consegna del pane lungo la vallata, con una tappa fissa anche a Brione. Gestire un negozietto in una realtà di pochi abitanti non è mai facile. Una delle principali difficoltà era la gestione annuale: «D’estate si guadagna qualcosa, ma l’inverno è lungo e difficile». Un modello stagionale, simile a quello dei grotti, avrebbe forse garantito maggiore sostenibilità: «Aprire da Pasqua a ottobre», suggerisce Werthmüller, pur riconoscendo gli ostacoli, come i costi d’affitto. A complicare il quadro, anche il cambio generazionale: «Molti clienti anziani abituali purtroppo non ci sono più. E le nuove generazioni hanno abitudini diverse: fanno magari la spesa online, hanno l’auto e lavorano in pianura, dove fanno anche gli acquisti». Non da ultimo anche la concorrenza dei grandi gruppi, con prezzi più vantaggiosi, rappresenta una sfida importante.
Per il futuro tante idee
Il futuro dell’ex locale che fino al mese scorso era occupato dalla bottega non è ancora stato deciso dal Municipio, ma le idee non mancano: «Qualcuno vorrebbe aprire un’attività con prodotti locali, ma al momento è solo un pensiero». Intanto, un progetto già avviato è quello del nuovo campeggio alpino che, stando a quanto ci spiega la nostra interlocutrice, dovrebbe includere anche un piccolo punto vendita dedicato ai prodotti della regione. Un’occasione di rinascita per la Verzasca.