Danni per almeno un milione: «Ma l’asilo lì è sicuro»

Dopo la devastazione di sabato sera, la scuola dell’infanzia al Palasio di Giubiasco è un cantiere aperto. E lo rimarrà per mesi. Il diluvio ha lasciato il segno e ora si contano i danni che, secondo una prima stima fatta dopo che le autorità ne hanno discusso oggi con le assicurazioni, ammonterebbero ad almeno un milione di franchi. Parallelamente sono proseguiti i lavori di pulizia degli spazi invasi da fango e detriti di vario genere, la rimozione del mobilio destinato al macero e di tutto quanto è oramai inutilizzabile (compresi giochi e materiale didattico). Nel contempo si stanno valutando gli interventi di ripristino che richiederanno tra i 4 e gli 8 mesi.
E poi c’è la messa in sicurezza dell’area: grazie al meteo che si annuncia finalmente clemente, la priorità è la realizzazione di premunizioni provvisorie nel punto in cui vi è stato il cedimento del muro, a pochi passi dall’edificio, a cui faranno seguito quelle definitive, da progettare secondo parametri del tutto nuovi (eventi simili non sono solo più frequenti ma pure più violenti). Per queste ultime ci vorrà quindi ancora molto tempo, e verosimilmente andrà coinvolto il Consiglio comunale. Per i 160 bambini iscritti all’istituto, pertanto, come noto, l’imminente anno scolastico non comincerà in quelle aule a loro tanto care. Il Municipio di Bellinzona si sta adoperando per individuare il prima possibile una soluzione provvisoria.

Per le risposte ci vuole tempo
Inevitabile, alla luce di quanto accaduto, porsi degli interrogativi. In quella zona, già nota per straripamenti passati (si veda più avanti), si potranno ancora insediare dei bambini? I nostri interlocutori non lo mettono in dubbio: con i dovuti interventi, insomma, si potrà tornare alla normalità. Eppure c’è chi è scettico: e se durante l’allagamento fossero state in corso delle lezioni oppure la colonia estiva organizzata proprio in questo periodo? Anche su questi punti il Comune parrebbe tranquillo, alla luce del fatto che i piani di evacuazione avrebbero permesso di evitare conseguenze ben peggiori. Ci si interroga poi anche sulle premunizioni realizzate negli anni successivi alla piena di metà luglio 2008.
Municipio ed addetti ai lavori tendono ad attribuire la calamità di sabato al carattere inaudito del fenomeno - con la caduta di ben 20 millimetri d’acqua nello spazio di soli 10 minuti - e ricordano che a monte erano comunque state realizzate opere importanti che hanno funzionanto perfettamente; si pensi in particolare ai circa 4.000 metri cubi di materiale che le infrastrutture in zona Torcett hanno arginato, impedendo la discesa a valle dei detriti e quindi danni ancora maggiori.
Il disastro di tredici anni fa
Non è purtroppo la prima volta che il riale Fossato porta distruzione in zona Palasio a Giubiasco. Molti ricorderanno il weekend di devastazione del 12-13 luglio 2008. Le due frane staccatesi dal versante destro della montagna provocarono la piena del corso d’acqua che causò danni rilevanti a cinque abitazioni ed al vecchio asilo. Senza dimenticare la colata detritica lungo il riale Vallascia partita da Scarpapè che mise a rischio la vita di alcune persone. Acqua e fango ovunque, una cinquantina di pompieri al fronte affiancati dai militi della Protezione civile, oltre 160 chiamate alla Centrale operativa per interventi anche nel resto del Bellinzonese. Numeri molto simili a quelli dello scorso fine settimana. E che riaccendono i riflettori da un lato sui danni della natura, prevedibili fino ad un certo punto, e dall’altro sui rapidi provvedimenti adottati dopo il maltempo di tredici anni or sono.

Il Gran Consiglio nel novembre 2009 approvò un credito complessivo di quasi 10 milioni per gli interventi di sgombero e ripristino nonché per le opere di sistemazione dei corsi d’acqua. Per i riali giubiaschesi (che si immettono nel fiume Ticino) - leggiamo sul messaggio del Governo del settembre 2009 - «le misure permettono di garantire maggiore sicurezza in funzione del trasporto solido e della capacità idraulica, mediante l’adeguamento delle camere di raccolta di Vallascia e Fossato e del rialzamento delle arginature a valle delle stesse». Dal 2008 al 2015 si è messo in sicurezza il riale Fossato con, in primis, la protezione di sponda, la stabilizzazione del fondo nell’abitato e la nuova vasca di contenimento nonché altri accorgimenti realizzati da uno studio di ingegneria ticinese.
«Mai vista così tanta acqua»
«La quantità di acqua caduta sabato sera su Giubiasco è stata impressionante. L’asilo? È sempre stato sicuro e, a mio avviso, non ci sono motivi per non riaprirlo quando verrà ritenuto nuovamente agibile». Fabio Briccola, docente in pensione, consigliere comunale PLR di Bellinzona, ha dedicato una vita all’insegnamento. Dal 1976 è stato attivo nel «suo» Borgo, oggi quartiere della Città; dal 2000 ha ricoperto la carica di direttore dell’istituto scolastico comunale.
Meglio di lui non c’è insomma nessuno al quale chiedere una reazione. «Così tanta pioggia non l’avevo mai vista. Non sono un ingegnere quindi non voglio addentrarmi nelle questioni prettamente tecniche. Come comunicato dal Municipio, il riale ha divelto il muro della camera di contenimento. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per conoscere i dettagli, ma quello che ci tengo a sottolineare è che, come osservato pure dall’Esecutivo, la scuola dell’infanzia tornerà in futuro ad accogliere allievi e docenti».
L’edificio è stato inaugurato nel settembre 2009 dopo un investimento di oltre 7,5 milioni di franchi; nel novembre 2016 sono stati tolti i veli alla nuova ala (dal costo di più di 3 milioni), realizzata dove c’era l’asilo vecchio.
