Luganese

Denti della Vecchia: «Un crollo di entità rara»

Questa mattina sono franati circa 50.000 metri cubi di materiale – I sentieri e l'area rimangono inaccessibili
Lidia Travaini
11.05.2025 14:15

La zona, e parliamo di tutti i Denti della Vecchia, «è per definizione una montagna dove sassi di piccole-medie dimensioni cadono regolarmente. Un crollo di questa entità è però piuttosto raro e particolare, negli ultimi anni non se ne erano verificati». Il crollo a cui si riferisce il geologo cantonale Andrea Pedrazzini è quello che si è verificato questa mattina tra le 7.30 e le 8 nell'area dei Denti della Vecchia, un franamento che si è riversato nella valle tra Scirona e il Monte Creda e che non è passato inosservato. Anzi, inascoltato oseremmo dire. Sì perché a precedere la frana dal volume di circa 50 mila metri cubi, ci sono stati dei rumori. Alcuni abitanti della zona li hanno descritti come «forti boati», verso le 3.30 di notte. «Probabilmente sono stati uditi i rumori dei primi sassi che cadevano – prosegue Pedrazzini –, come se il crollo si stesse preparando». Il materiale si è staccato da un’altitudine di circa 1.300 metri ed è giunto fino agli 850 metri di quota, in località Meriggio.

Come anticipato, il grosso del materiale si è staccato questa mattina tra le 7.30 e le 8. Immediato il coinvolgimento delle autorità, oltre ai tecnici del Cantone sul posto sono intervenuti Polizia cantonale e Rega. L’elicottero è infatti stato fondamentale per escludere il coinvolgimento e il ferimento di persone, in una zona ricca di sentieri e «battuta» anche dagli amanti dell’arrampicata. «Oggi abbiamo chiuso la zona e monitorato l’area, in collaborazione con la Città di Lugano e la polizia. Grazie al coinvolgimento di AlertSwiss (che ha diffuso un avviso di pericolo poco dopo le 9.30) abbiamo inoltre avvisato della chiusura dei sentieri». Così come della strada forestale.

I prossimi passi

Concluse le operazioni per la messa in sicurezza dell’area, il lavoro delle autorità proseguirà con analisi più approfondite: «Domani verificheremo se c’è ancora materiale instabile nella zona di distacco, anche se sembrerebbe che non è così – conclude Pedrazzini –. Le valli in quella zona, tra il Monte Creda e il Pairolo, sono piuttosto strette, faremo quindi sia un sopralluogo che dei voli con il drone. Verificheremo inoltre che anche nella zona di deposito il materiale è stabile. Se sarà così, valuteremo la riapertura dei sentieri».

L'avviso di pericolo

«Nella zona interessata si è verificata una frana/uno scoscendimento. Nella zona interessata sono previste frane/scoscendimenti». E ancora: «Girare al largo la zona interessata». Recitava così il messaggio diffuso da AlertSwiss alle 9.38 di questa mattina. La zona «interessata» è quella di Sonvico e dei Denti della Vecchia. «Seguite le istruzioni dei servizi di emergenza e delle autorità», l’ultimo consiglio di un’allerta tuttora in vigore.

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