Depurazione delle acque: costi stabilmente alti

Lo scorso anno si prevedeva che in media ogni abitante allacciato al Consorzio depurazione acque Lugano e dintorni (CDALED, a cui fanno capo 29 Comuni) avrebbe dovuto versare 109 franchi nel 2023, quasi venti in più degli anni precedenti. Questo soprattutto a causa dell’esplosione del costo dell’elettricità. A tal proposito due notizie: sebbene i Conti consuntivi per l’anno in corso non siano ancora chiusi, essi dovrebbero essere in linea con quanto preventivato, quindi non dovrebbero esserci sorprese. Inoltre, e su questo ci concentreremo nelle prossime righe, il fabbisogno preventivato per il 2024 non si discosta in modo significativo da quello del 2023. Quindi la quota parte per coprire i costi richiesta ai Comuni convenzionati rimarrà stabilmente alta: per la precisione si prospetta essere di 13,7 milioni (per intenderci: se il CDALED fosse un Comune ticinese, sarebbe fra i cinque che investono di più). Per il 2023 era di 13,5 milioni, mentre il Consuntivo 2022 si era chiuso con un fabbisogno di 9.9 milioni a fronte dei 10,6 preventivati.
«Aiutino» solare
L’aumento del fabbisogno di quasi tre milioni da un anno all’altro è da ricondursi in grandissima parte all’aumento dei costi legati all’elettricità (schizzati da 1,8 a 4,3 milioni), anche perché al CDALED tempo fa è stato imposto dai Comuni consorziati un tetto annuo massimo d’investimenti pari a 10 milioni di franchi. A proposito dell’elettricità, nel Preventivo si legge che «il 70% del quantitativo di energia necessario per il 2024 è già stato acquistato dalle AIL a un prezzo inferiore di quello del 2023. Il prezzo del restante 30% dipende dall’acquisto di tranches» in queste settimane. Inoltre nel 2024 dovrebbe diventare operativo un impianto fotovoltaico sul tetto dell’edificio detto FFD presso l’Impianto di depurazione delle acque (IDA) di Bioggio che consentirà «un leggero beneficio ai consumi d’energia» stimato nell’ordine di 50 mila franchi annui. Altri impianti sono poi previsti nell’ambito delle opere di ristrutturazione e ammodernamento del trattamento acque dell’IDA, per una potenza complessiva di circa 200 kilowatt di picco.
I grandi progetti
E a proposito di ammodernamento dell’IDA, questa è l’opera che più impegnerà il CDALED nei prossimi tempi, con investimenti previsti di 5 milioni annui, cioè la metà del budget (in tutto ce ne vorranno 75). Al contempo il Consorzio quest’anno e il prossimo conta di chiudere diversi progetti in modo da fare spazio ad altri che prevedono investimenti ingenti a corto medio termine, fra cui il potenziamento del collettore consortile nei comuni di Cadempino, Vezia e Bioggio (quasi 9 milioni) e il risanamento e potenziamento idraulico del canale Genzana che scorre sotterraneo in centro a Lugano sotto corso Pestalozzi fino a piazza Indipendenza (si stimano costi per oltre 6 milioni). Sempre a Lugano, ma a medio termine, è prevista la costruzione di un nuovo grande bacino in zona Lambertenghi (altri 6 milioni).