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Destagionalizzazione, flessibilità e sostenibilità: ecco i punti chiave di Hotellerie Suisse Ticino

L'associazione di settore non vuole rimanere ferma a osservare i dati dei pernottamenti in calo – Sonja Frey: «Dobbiamo impegnarci a cambiare l’idea che i turisti hanno del Ticino»
© Ti-Press
Martina Salvini
22.04.2024 18:00

Destagionalizzazione, flessibilità degli orari d’apertura dei negozi, formazione e sostenibilità. Sono quattro i punti chiave su cui HotellerieSuisse Ticino intende puntare per uno «sviluppo strategico» del settore. Già, perché come ha spiegato oggi la presidente Sonja Frey, in occasione dell’assemblea annuale, «non vogliamo stare fermi». L’associazione, che conta 250 associati (tra cui 147 alberghi e 40 ristoranti) intende insomma guardare al futuro con progettualità. «Il 2023 è stato un anno problematico per via del franco forte e dell’aumento dei costi, senza dimenticare la chiusura della galleria di base del San Gottardo», ha ricordato Frey.

«Allungare la stagione»

Gettando un occhio alle cifre, i pernottamenti sono calati del 3,8% rispetto all’anno precedente e a diminuire sono stati anche gli arrivi dei turisti confederati (-10,5%). Un numero, questo, compensato dai turisti stranieri, aumentati del 10,3%. «Neppure quest’anno – ha evidenziato Frey – riusciremo a eguagliare i dati del periodo COVID. Tuttavia, non vogliamo stare con le mani in mano a osservare il dato dei pernottamenti che scende».

Di qui l’idea di sviluppare una strategia per i prossimi anni. In primis, allungando la stagione turistica: «Nel 2023 i mesi in cui abbiamo generato più pernottamenti sono stati gennaio, febbraio e dicembre. Dobbiamo impegnarci a cambiare l’idea che i turisti hanno del Ticino, perché offriamo molto più che il bel tempo». Eppure, perché si possa parlare davvero di destagionalizzazione ci vorranno anni. «Ci siamo dati tre anni per elaborare una strategia. Servono investimenti e il sostegno del Cantone, sì, ma siamo anche noi albergatori a doverci impegnare per primi per ampliare l’offerta».

Come primo passo, ha spiegato da parte sua il membro di comitato Massimo Perucchi, «l’idea è di far sedere attorno a un tavolo tutti gli attori del comparto turistico per avviare una discussione seria, pur sapendo che non sarà un processo a corto termine».

Negozi e sinergie

Per offrire qualcosa a chi sceglie il Ticino come meta turistica, non è però sufficiente garantire strutture alberghiere aperte tutto l’anno. Per questo, ha spiegato Frey, l’associazione intende impegnarsi per  promuovere maggiormente le aperture domenicali dei negozi: «Non solo i turisti, ma anche i ticinesi beneficerebbero dell’apertura domenicale delle attività, esattamente come avviene nella vicina Como».

Ancora troppo spesso, invece, la maggioranza dei piccoli commerci non sfrutta le deroghe concesse per le aperture straordinarie. «La ragione? Forse tra i commercianti c’è un po’ la sindrome della pancia piena», ha risposto il vice presidente di HotellerieSuisse Ticino Federico Haas. «Le strutture ricettive sono aperte. Noi albergatori ci crediamo, ma senza offerta sul territorio il turista non arriverà mai in Ticino».

Secondo Haas, insomma, occorre uno sforzo comune dell’intero comparto turistico. «Capisco che molte realtà siano piccole, che ci siano rischi e difficoltà. Ma si chiede un piccolo sforzo collettivo». Non solo. La chiave, per Haas, è il dialogo. «Dobbiamo parlarci di più, lavorare in maniera più sinergica e coordinata».

La mancanza di personale

Tra le grandi sfide del settore, alle prese con la mancanza cronica di personale qualificato, c’è poi la formazione. Oggi, su 147 alberghi affiliati ad HotellerieSuisse Ticino, solo 46 formano apprendisti. «È troppo poco», ha sottolineato Frey. L’obiettivo dell’associazione è dunque di capire quali siano le ragioni, in modo da correggere la rotta: «Diciamo sempre che non troviamo personale, ma se non lo formiamo... Dobbiamo davvero migliorare su questo aspetto».

Infine, quale ultimo tassello della strategia di sviluppo dei prossimi anni, la presidente ha posto l’accento sulla sostenibilità. «È un campo che richiederà un grosso impegno nei prossimi anni e la collaborazione di tutti». 

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