Dipendenze e ansia: un'onda d'urto sociale

Da una parte troviamo la pandemia che ha avuto una pressione sovrastrutturale sulla società facendo aumentare ansia e insicurezza, dall’altra un aumento di persone che fanno capo ad ansiolitici e a varie sostanze stupefacenti per lenire questo livello di tensione. Il risultato è un’onda d’urto macrosociale, che si traduce in un aumento di pazienti tossicodipendenti e con problemi psichici. Questo, a grandi linee, il consuntivo 2021 dell’attività del Centro terapeutico di Villa Argentina con sede a Viglio tracciato dal direttore Mirko Steiner, dal presidente Fulvio Pelli, dal segretario Gianrico Corti e dal dottor Tazio Carlevaro. Per il secolo avvenire la malattia più invalidante sarà la depressione che si sposa bene con l’ansia, avevano anticipato gli operatori del settore di tutto il mondo. E l’onda d’urto preannunciata si sta effettivamente concretizzando, motivo per cui il Centro ha potenziato il settore psicologico e psicoterapeutico per fare fronte alle nuove ammissioni, in aumento rispetto al 2020.
L’età media si abbassa
Sul fronte dipendenze da sostante stupefacenti, Steiner parla di una sorta di «revival». «Abbiamo notato un aumento dell’utilizzo di benzodiazepine, l’eroina è rientrata dalla finestra, come il ritorno all’uso del ritalin, ed è esploso il consumo di cocaina. Notiamo anche una maggior richiesta di intervento di medici, psichiatri e psicoterapeuti». I dati statistici forniti dalla struttura confermano l’andamento dell’anno scorso con 41 pazienti totali (tasso d’occupazione del 75%), come anche una prevalenza maschile (75,60%) rispetto a quella femminile (24,4%), ma con un lieve abbassamento dell’età media tra i 31-40 anni e gli over 40. Circa il 70% delle segnalazione dà poi adito a un collocamento (33 ammissioni). Il Centro terapeutico ha deciso di mantenere l’aspetto lavorativo dove i pazienti hanno la possibilità di praticare delle attività che potrebbero migliorare il reinserimento socio-professionale. Segnalato, inoltre, un aumento degli interventi di curatela (amministrativo o generale) e una diminuzione dei ricoveri coatti (art. 426 del Codice civile svizzero).