Discarica abusiva al confine «smascherata» da uno svizzero

Una discarica abusiva al confine con il Ticino, in cui venivano portati anche rifiuti pericolosi, è stata scoperta dalle autorità italiane dopo un’indagine durata 9 mesi. Le forze dell’ordine hanno denunciato 8 persone - 6 italiani, un albanese e un turco residenti nel Varesotto - per alterazione delle risorse ambientali, discarica non autorizzata, gestione illecita di rifiuti, distruzione o deturpamento di bellezze naturali e occupazione di terreno demaniale. Le autorità hanno posto sotto sequestro tutta l’area interessata, tre ettari di rilevante interesse naturalistico tutelati dal Codice dei Beni Culturali a Cadegliano Viconago, a pochi passi dal confine tra Italia e Svizzera. Gli uomini fermati avevano delimitato l’accesso all’area con un cancello, bloccato con un lucchetto, e lì portavano camion carichi di rifiuti, anche pericolosi, da scaricare a valle, proprio vicino al fiume Tresa. Nei pressi del corso d’acqua sono state recuperate lastre di Eternit, gomme di autoveicoli e vari veicoli fuori uso. L’operazione è stata condotta quest’oggi all’alba dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali insieme alla Compagnia di Luino, le stazioni forestali competenti per territorio (Cunardo, Luino, Arcisate), ai cinofili di Casatenovo e al nucleo elicotteri di Orio al Serio. Se dal territorio italiano era difficile capire cosa scaricassero i camion, provvidenziale è stata la segnalazione giunta dal Ticino, da dove il viavai dei mezzi si poteva vedere senza problemi. Secondo Varesenews, è stato infatti un cittadino svizzero a notare gli spostamenti sospetti e ad avvisare le autorità italiane, facendo così partire l’operazione che ha portato anche al sequestro dei diversi mezzi usati per scaricare i rifiuti e di animali domestici e da reddito presenti nell’area, come cani, cavalli e maiali. Le autorità ora dovranno stabilire se i materiali hanno contaminato il suolo e il sottosuolo, e in che misura.