Domande rossoverdi sul giallo dell'ecocentro

«Questi addetti alla sicurezza all’ecocentro ci sono o non ci sono?». «Magari erano addetti alla sicurezza che stavano portando lì rifiuti come privati cittadini». Il botta e risposta tra consiglieri comunali e municipali andato in scena durante l’ultima seduta di Legislativo di Chiasso – di cui abbiamo riportato due frasi a titolo di esempio – in sala ha fatto scatenare anche un po’ di ilarità. Vero che l’ora era tarda e che i presenti erano già provati da un lungo e intenso dibattito sulle finanze. Che l’Esecutivo potesse essere all’oscuro della presenza di addetti alla sicurezza nel suo stesso ecocentro è però parso ai più piuttosto curioso. Tanto da convincere a chiedere ulteriori chiarimenti, perché nel frattempo il Municipio ha ammesso che gli agenti di sicurezza all’ecocentro in via Favre sono presenti per davvero e che il motivo è la volontà di riorganizzare il servizio, prevenendo gli abusi. In corso vi è quindi un’analisi degli arrivi e dell’utilizzo della struttura, con l’obiettivo poi di intervenire sugli orari di apertura. Anche perché il punto di raccolta sta per «ampliarsi»: durante l’ultima seduta di Legislativo sono state accolte due mozioni per introdurre un angolo per la raccolta dell’umido e uno per lo scambio dell’usato.
Il mandato «fantasma»
A volere ulteriori chiarimenti è il gruppo US-I Verdi, che nei giorni scorsi ha inoltrato due diverse interrogazioni sul tema. La prima è interamente dedicata al dibattito nato in aula e protrattosi poi al di fuori della sala del Consiglio comunale. Nella premessa dell’interrogazione, firmata da cinque esponenti del gruppo, si ricorda che in seduta il sindaco «ha risposto chiaramente che il Municipio non aveva dato alcun mandato né era al corrente di nulla». Visto che poi questa versione dei fatti è stata smentita, si chiede quindi in primo luogo se prima della seduta del 13 gennaio il Municipio «era a conoscenza dell’esistenza di un mandato conferito a una ditta esterna per l’attività di monitoraggio e di controllo all’ecocentro. Se sì, per quale motivo nessun municipale si è espresso in merito?». In secondo luogo si chiedono dettagli sul monitoraggio in corso: obiettivi, tempi, compiti assegnati alla ditta esterna e primi eventuali risultati. «Sono state valutate soluzioni interne prima di optare per un affidamento esterno?», si aggiunge riallacciandosi alla delicata situazione finanziaria di Chiasso. «Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione rispetto alla gestione finanziaria di questa vicenda – si puntualizza –. In un contesto economico già delicato per il nostro Comune, ci chiediamo se l’anno zero applicato ai preventivi sia stato esteso anche a una rigorosa gestione dei costi».
«Aree di miglioramento»
È più generica la seconda interrogazione inoltrata dal gruppo rossoverde. Ma anche più propositiva. L’intento è infatti quello di individuare «le aree di miglioramento» per la gestione dell’ecocentro con lo scopo di «rafforzare la sensibilizzazione ambientale». Dal 2023 la cittadina aderisce al progetto «Comune Zero Rifiuti», si legge nell’introduzione, e in questo contesto «negli anni l’ecocentro è diventato più accogliente e meglio organizzato». Però si può e deve ambire a fare ancora meglio, lasciano intendere i due firmatari. In quest’ottica si pongono quesiti sulle strategie e azioni previste per «promuovere ulteriormente l’implementazione dell’economia circolare» e sui tempi di attuazione del servizio di raccolta dell’umido promosso dal Legislativo. Lumi vengono chiesti anche sui materiale riciclabili depositati: sulla loro destinazione e sulle aziende coinvolte.