Donata mezza Cima Norma

BELLINZONA - «Senza il gioco di squadra tutto questo non sarebbe stato possibile». Parola di Giovanni Casella Piazza, uno degli artefici del rilancio dell'ex fabbrica del cioccolato Cima Norma di Dangio-Torre. Negli scorsi mesi il progetto per la realizzazione di uno spazio artistico-culturale ha avuto importanti sviluppi. Anzitutto è stata sancita la cessione dell'immobile principale di cinque piani in cui la produzione cessò definitivamente nel 1968. Giuridicamente lo storico stabile è stato trasformato in condominio. Per metà, ovvero le aree destinate alle attività pubbliche, è passato sotto il controllo della neocostituita Fondazione «La Fabbrica del cioccolato». In sostanza queste aree sono state donate alla Fondazione dai coniugi Venturini, da qualche anno a capo della società Cima Norma SA che rimane proprietaria dei rimanenti edifici del complesso industriale realizzato a inizio Novecento. L'altra metà del condominio (una superficie di circa 2.700 metri quadrati) è costituita dalla parte residenziale, quella dei dieci loft ricavati negli scorsi anni (già abitati) e degli altri quattro che verranno inseriti prossimamente. L'operazione relativa a questa parte a carattere residenziale comporta la ristrutturazione e la vendita delle PPP (loft) con l'obiettivo di rimanere ben al di sotto dei valori di mercato della zona. A occuparsi della sua gestione immobiliare, per motivi giuridici, non potrà essere la citata Fondazione: il compito è stato affidato alla società di consulenza finanziaria Lextray (Suisse) SA. Intanto, ed è un'altra novità, per le aree passate sotto il controllo della Fondazione prossimamente verrà presentata una domanda di costruzione: si tratta di consolidare l'infrastruttura e gli impianti.
Spazio per produzioni artistiche multidisciplinari: gli scopi della nuova entità
La Fondazione «La fabbrica del cioccolato» è stata costituita il 28 agosto per insediare un centro a disposizione di forme artistiche multidisciplinari e a carattere internazionale, come quella cinematografica (proprio a Dangio si sono tenute le prime riprese della produzione italo-svizzera «Beyond the Mist»). È presieduta dall'industriale argoviese Hans Müller, affiancato da Giovanni Casella Piazza. Ne fanno parte anche il regista Daniele Finzi Pasca, Franco Marinotti e Stefano Dell'Orto. Obiettivo: soddisfare la sete di spazi delle varie forme di produzione culturale, non nella fase di presentazione al pubblico quanto in quella preparatoria: «Spesso il settore necessita di spazi difficili da trovare in città», spiega Giovanni Casella Piazza. Si strizza quindi l'occhio pure alle prove musicali, all'arte e al teatro. Tra gli scopi della Fondazione c'è anche la tutela del patrimonio culturale e architetturale di quello che fu un vero e proprio villaggio industriale arrivando nei periodi di maggior splendore a sfamare 300 famiglie bleniesi.