Finanze

Dopo i piccoli passi va cambiata marcia

Bellinzona: via libera al consuntivo 2021 nelle cifre nere - Ma non bisogna abbassare la guardia - Branda: «Investiremo 100 milioni nei prossimi anni»
Palazzo Civico. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
20.06.2022 21:17

Cinque anni un po’ così, tra alti e bassi, con questi ultimi che hanno fatto più discutere dei primi. La Bellinzona aggregata è di fronte ad una svolta. Ed il primo segnale è giunto stasera dal Consiglio comunale che ha approvato a larghissima maggioranza (44 sì da parte di PLR, Unità di sinistra, PPD e Lega-UDC; 4 no provenienti dal gruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti; e un astenuto) il consuntivo 2021. I conti si sono chiusi con un avanzo di 732.500 franchi rispetto alle cifre rosse per 7,9 milioni preconizzate a preventivo; un miglioramento importante dettato dalle maggiori entrate derivanti dal gettito fiscale e da alcune misure adottate nell’ambito della revisione della spesa intrapresa dall’autunno 2020 per attutire le conseguenze della pandemia.

Occorre proseguire su questa strada, è stato l’invito del plenum, affinché la Città continui ad essere attrattiva per invogliare nuovi residenti ed aziende a trasferirvisi e per avere quella forza finanziaria indispensabile per concretizzare i progetti strategici che garantiranno lo sviluppo socioeconomico della Turrita nei prossimi 20-30 anni. Osare, quindi, ma con prudenza. In quanto in prospettiva il cielo sopra la capitale andrà a velarsi ancora di nuvole. Forse meno minacciose delle precedenti, ma comunque avvisaglie di un futuro che obbligherà ad una costante ed oculata gestione del ristretto tesoretto di Palazzo Civico.

Quella citazione di Henry Ford

Il nuovo presidente del Legislativo Alberto Casari (Unità di sinistra) ha avuto il suo bel daffare nel dirigere la lunga seduta canicolare - fra ventagli svolazzanti e finestre spalancate - che proseguirà stasera. Va comunque detto che la discussione non ha scaldato più di quel tanto gli animi. La prima a prendere la parola è stata Silvia Gada (PLR), relatrice del rapporto di maggioranza della Gestione: «La situazione attuale presenta un sostanziale pareggio. Citando Henry Ford possiamo dire che ritrovarsi insieme è un inizio, restare assieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo. Tutti noi dobbiamo operare per il bene comune della Città aggregata. Ciò significa continuare a monitorare le spese e, da parte dell’Esecutivo, informare costantemente la Commissione sulle risultanze della spending review. Non bisogna, inoltre, sottacere le criticità. Il calcolo del gettito fiscale è più che altro una stima che un dato affidabile. Essere rigorosi nella spesa, pertanto, ribadisco, è ancora più imperante in quanto, in futuro, sono già preannunciate minori entrate. Nel 2024 decadrà, ad esempio, il versamento cantonale compensativo della riduzione del contributo di livellamento conseguente alla fusione (-2,8 milioni; n.d.r.)».

«Serve anche coraggio»

Classica voce fuori dal coro quella di Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti), firmatario della relazione di minoranza in seno alla Gestione, il quale ha rilevato che «sulla definizione delle risorse finanziarie non ci siamo. Le stime fiscali e, in generale, delle entrate, sono inaffidabili. Questo pone parecchi problemi, perché sulla base di esse si prendono decisioni cardinali per la gestione del Comune. Purtroppo in futuro sarà sempre così, e questo non vale solo per Bellinzona, beninteso. Si rischia di falsare la discussione. Un consuntivo come questo ci deve interrogare sul nostro ruolo, su come intervenire per porvi rimedio. Un’altra questione pregnante è quella del contenimento della spesa: i compiti sono stati fatti da tutti? Le prospettive non sono buone».

La capogruppo socialista Lisa Boscolo ha puntualizzato che «l’equilibrio delle finanze non deve precludere progetti virtuosi a beneficio della cittadinanza per evitare il divario sociale. È giunta l’ora di porsi obiettivi più ambiziosi. Alcuni dicasteri sembrano bloccati. Serve cautela, d’accordo, ma anche coraggio». Quell’audacia che, secondo il PPD Gabriele Pedroni, è mancata nella revisione della spesa: «È stato fatto poco. Ci hanno salvato i ricavi fiscali inaspettati». Ha rincarato la dose Maura Mossi Nembrini (Più Donne), invitando a non lasciarsi prendere dall’entusiasmo per non rischiare poi di cadere nello sconforto. Nell’ambito sociale, ha ammonito il comunista Alessandro Lucchini, servono più investimenti: «I soldi ci sono».

Parla il sindaco

Dal canto suo il sindaco Mario Branda ha sottolineato che «nei prossimi 10-12 anni saremo chiamati ad effettuare investimenti per almeno 100 milioni. Per l’innovativo quartiere alle ex Officine, ma non solo. Senza dimenticarci, naturalmente, di tutto il resto. Siamo stati attenti alla spesa, ma non tutti se ne sono accorti».