Dopo il Natale torna la neve

Bianco Natale? In Ticino è sempre più una rarità. Anche quest’anno la neve il 25 dicembre proprio non si è vista, nonostante fosse caduta abbondantemente a inizio mese. La rivedremo, questo sì, a partire da domani. I primi fiocchi dovrebbero cadere già nella tarda serata di oggi. Sulle pianure del Sottoceneri cadranno da 5 a 15 centimetri, oltre i 600 metri fino a 20. Meno toccati il Locarnese e l’Alto Ticino, dove non si supereranno i 10 centimetri circa. Le nevicate saranno in ogni modo abbastanza intense e MeteoSvizzera ha diramato un’allerta di livello 3 (pericolo marcato) valida per il Sottoceneri (livello 2 per il Sopraceneri).
«A guardare le calde giornate che ci hanno accompagnato durante queste festività sembra quasi un controsenso che un simile aumento delle temperature possa essere accompagnato da nuove nevicate. In Svizzera la temperatura media è aumentata di circa due gradi rispetto all’epoca preindustriale», spiega il meteorologo Luca Nisi. «Per avere neve a basse quote al Sud, abbiamo bisogno di una discesa di aria polare fredda sull’Europa occidentale o l’Atlantico. Anche le regioni polari sono però sempre più calde. In futuro le nevicate abbondanti in pianura potranno essere più rare, e la neve, quando arriverà, sparirà in poco tempo, un po’ come successo a inizio dicembre. Discorso inverso per le alte quote (sopra i 2.500 metri), dove le nevicate invece potranno essere più abbondanti. Tornando alle pianure: un’eccezione potrebbe esserci proprio domani, con la coltre nevosa che pare destinata a farci compagnia per la seconda volta questo mese».
Tornando all’aumento della temperatura, il 2020 che sta per concludersi si preannuncia come uno dei 3-4 anni più caldi dall’inizio delle misurazioni, nel 1864. «La temperatura media nazionale sarà uguale o di poco inferiore a quella del 2018 (6,9 gradi). Se non al primo, il 2020 si piazzerà sicuramente al secondo posto», osserva Nisi. A titolo esemplificativo, «l’inverno scorso è stato il più mite di sempre mentre lo scorso febbraio è il secondo mese più mite dal 1864». Più in generale, questo anno è stato caratterizzato da 10 mesi con temperature superiori alla norma e due (ottobre e giugno) sotto o appena sotto. Una chiara predominanza di mesi con temperature al di sopra della media è una tendenza rilevata più volte negli scorsi anni.
Un altro dato di questo 2020 che balza subito all’occhio è la diminuzione del 7% delle emissioni di CO2 annuali a livello mondiale causate dai vari lockdown (dati del Global Carbon Project). «Un calo così marcato, 2,4 gigatonnellate, non lo si vedeva dalla fine della seconda guerra mondiale», rileva Nisi.