«Dopo il rogo è diventata la casa della comunità»

L’incendio del 19 luglio 2018 è una ferita che non è ancora completamente rimarginata. La chiesa del Sacro Cuore è uno dei simboli di Ginevra. Non solo per la forma (un tempio greco), ma anche per la Via Crucis dipinta all’interno dell’edificio religioso. Se ne parliamo in cronaca di Bellinzona è perché la rinascita di questo patrimonio inestimabile è opera di professionisti della nostra regione. Nella fattispecie degli architetti Christian Rivola e Sara Anzi dell’atelier ribo+ di Cadenazzo. A due anni ed un paio di mesi dalla posa della prima pietra da parte del vescovo Charles Morerod e dopo un investimento di 25 milioni di franchi, il complesso verrà inaugurato venerdì 31 maggio.
Apertura e accoglienza
«Le scelte adottate dal punto di vista architettonico sono basate sul concetto di una chiesa che si apre, anche attraverso i suoi edifici, sempre più verso la città, che diventa un luogo da vivere non soltanto durante i momenti liturgici, ma come casa della comunità. Quello dell’utilizzo degli spazi degli edifici sacri, alcuni dei quali inutilizzati, se non abbandonati, è un grande tema della società contemporanea. ‘Maison d’église’ è una risposta concreta e sostenibile che valorizza sia l’elemento sacro sia quello umano». Nelle parole dell’architetto Christian Rivola c’è un misto di emozione ed orgoglio per aver ridato alla popolazione della città di Calvino una delle sue tante «perle». Situato nel quartiere di Plainpalais, l’edificio religioso nasce come tempio massonico che riuniva sette logge nel XIX secolo, tra il 1858 ed il 1859; in seguito è diventata la Parrocchia del Sacro Cuore e dal 1958 è il punto di riferimento della comunità cattolica di lingua spagnola. «Vogliamo che la chiesa diventi un luogo vivo che possa accogliere diverse attività, sia il giorno sia la sera, nei giorni feriali e nel week-end», ha precisato il presidente del Consiglio della Parrocchia Philippe Fleury sul sito www.eglisecatholique-ge.ch.
S’illumina d’immenso
Una chiesa, dunque, ma non solo. Accoglienza e condivisione sono le parole chiave del progetto elaborato dall’atelier ribo+ di Cadenazzo. «L’arredamento liturgico è posto al centro, illuminato da una luce zenitale, che rende ancor più spirituale l’atmosfera durante i momenti di preghiera e di raccoglimento, come le messe della Parrocchia di lingua spagnola, le messe brevi durante le pause di mezzogiorno e la messa dei giovani», puntualizzano Christian Rivola e Sara Anzi. Le attività della Chiesa cattolica romana di Ginevra, certo, ma pure delle sale che consentiranno di ospitare conferenze, corsi di formazione e i volontari. Si potranno altresì organizzare eventi, esposizioni, concerti ed addirittura appuntamenti enogastronomici. Non a caso è stato costruito un ristorante con accesso da Place de Neuve, una delle piazze principali dove hanno sede, tra l’altro, il teatro, il conservatorio e la statua del generale Guillaume Henri Dufour.
«Le scelte di design hanno visto un connubio fra tradizione e modernità, i pregiati marmi si incontrano con le calde tonalità di legno degli arredi. Pezzi unici e pregiati, come le opere vetrarie, si abbinano a mobili dalle linee essenziali. La purezza dello spirito e la passione della fede trovano la loro armonia anche nelle forme e nei materiali della nuova ‘casa della Chiesa’», affermano gli architetti. Il progetto di «Maison d’église» può essere sostenuto da qualsiasi cittadino od ente. Stando a quanto riportato sulla pagina Web citata prima, l’obiettivo è di raccogliere entro quest’anno 2,25 milioni; finora la somma raggiunta è di 1,97 milioni.