Cadenazzo

Dove abito? Dentro un’opera d’arte numerica

Giù i veli dall’ultimo elemento del progetto concettuale firmato dall’artista di Losone Paolo Grassi – From «0» to Infinity sta marcando sempre più il territorio – Nuovi tasselli appariranno presto a Bellinzona e a Lumino - LE FOTO
Il nuovo elemento 265 domina la strada cantonale che attraversa Cadenazzo con i suoi 10 metri per 20. ©Daniele Pronzini
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
05.08.2020 06:00

È probabilmente la più grande opera d’arte all’aperto del cantone. Di certo è la più grande opera d’arte ticinese... abitata. Stiamo parlando dell’elemento numero 265 del progetto di arte concettuale From «0» to Infinity, ideato dall’artista losonese Paolo Grassi. Un tassello decisamente imponente, dal quale sono stati tolti i veli proprio in questi giorni a Cadenazzo e che ha già suscitato parecchia curiosità. Tanto più che si affaccia proprio sul trafficatissimo asse sopracenerino di sponda sinistra del Ticino, dove transitano quotidianamente circa 30 mila veicoli. E a proposito di assi, il sodalizio nato fra lo stesso Grassi e il promotore immobiliare e architetto Daniele Pronzini (fra l’altro realizzatore dell’edificio che a Cadenazzo integra l’opera d’arte) ne creerà uno ideale attraverso il Sopraceneri, visto che From «0» to Infinity si sta espandendo dal Locarnese verso il Bellinzonese (pur contando, ormai, elementi sparsi in tutta Europa).

Caleidoscopio di tecniche

Per chi ancora non conoscesse l’opera, facciamo dapprima un passo indietro, ricordando che si tratta di un progetto infinito avviato nel 2007 e nel cui ambito sono appunto coniugati arte e numeri. Dalla sua origine conta ormai oltre 250 elementi, nei quali tecniche, stili e supporti sono stati declinati in decine di modi diversi. Oltre ai quadri e alle sculture più «tradizionali», From «0» to Infinity ha «coinvolto» anche etichette di vini, vie, uffici, tanti edifici, avvenimenti sportivi e, addirittura, un racconto di Andrea Fazioli nel settimanale Extra del Corriere del Ticino. Grazie al progetto di arte concettuale, Grassi è stato spesso ospite e protagonista, negli ultimi anni, di parecchie esposizioni, come la rassegna di scultura OpenArt a Roveredo Grigioni o la mostra personale del 2018 al Museo Epper di Ascona.

L’eredità della rotonda

Per tornare all’opera appena svelata a Cadenazzo, essa ha «ereditato» il concetto di base dall’elemento 245, che avrebbe dovuto trovare posto sulla rotonda del ponte Maggia a Losone. L’operazione aveva però scatenato una vera e propria battaglia politica e per evitare una spiacevole impasse fra Municipio e Consiglio comunale, lo stesso artista – seppur a malincuore, visto che si tratta del suo Comune – aveva preferito ritirare il progetto. Il cerchio numerato di quella scultura è dunque diventato l’ellisse dell’elemento 265, che, con i suoi 20 metri per 10, marca in modo evidente il territorio di Cadenazzo. «I numeri – spiega lo stesso artista al Corriere – sono realizzati in alluminio colorato e installati su tre livelli. Quelli più grandi sono alti 2 metri. Devo ringraziare la Gimetal di Quartino, che ne ha curato la realizzazione. Nell’elemento è rappresentata la serie che va dal 5.836 a 5.843». Già, perché forse ci siamo dimenticati di dirlo, ma – come ben chiarisce il titolo del progetto – nel 2007 Grassi è partito da zero e ora sta proseguendo, in mille modi, il suo cammino numerico verso l’infinito.

Affascinato dalle cifre

Un concetto che ha affascinato Daniele Pronzini. «Ho scoperto From ‘0’ to Infinity all’edizione 2014 di OpenArt – racconta lui stesso – e ne sono rimasto molto colpito. Ho una vera passione per i numeri, che mi ha portato ad acquistare diversi elementi dell’opera a titolo personale». Da lì a coniugare l’idea con la sua attività di promotore immobiliare il passo è stato breve. «Anche perché – prosegue Pronzini – un altro abbinamento interessante mi è parso quello fra arte figurativa e architettura. Trovo poi che il progetto di Cadenazzo sia un ottimo biglietto da visita per il Comune. Un’idea condivisa anche dalle autorità locali, che hanno concesso con entusiasmo tutti i permessi necessari per la sua realizzazione».

Alle porte della capitale

Il prossimo elemento dell’opera concettuale troverà posto su una delle pareti esterne di una palazzina in fase di realizzazione all’entrata di Bellinzona. E là le dimensioni saranno ancora maggiori, con i numeri di Grassi ospitati da uno spazio di 15 metri per 25. «Anche quell’idea – prosegue Pronzini – sta avendo successo. Accolta con favore dalle autorità della Capitale, ha stimolato anche la vendita degli appartamenti della palazzina, che sarà conclusa nell’ottobre 2021: su 22 ne sono già stati comprati 15». Pronzini, infine, a novembre darà il via ai lavori per un nuovo progetto nel nucleo di Lumino. From «0» to Infinity non mancherà: già prevista, infatti, la posa di ben due elementi.