Due giovani per una poltrona

Da un lato il sindaco ad interim, nonché uscente avendo capitanato l’Esecutivo già durante la scorsa legislatura: Damiano Vignuta del PLR. Dall’altro lo sfidante, appartenente alla corrente politica che nei decenni precedenti ha condotto il Municipio ininterrottamente: René Grossi (PPD-GG-SosteniAMO Gordola). A separare i due giovani pretendenti, il primo del 1981 e il secondo del 1992, durante la prima tornata elettorale è stato comunque un buon numero di preferenze. Ma sarà una lotta all’ultimo voto quella che andrà in scena a Gordola il 16 maggio per l’elezione del sindaco. Le logiche partitiche, in questi frangenti, vengono meno. Contano soprattutto le persone. E nel teso panorama politico gordolese anche questa votazione sarà verosimilmente condizionata dagli strascichi del recente referendum sulle Scuole al Burio.
Vignuta si presenta forte del suo risultato personale e come esponente del partito, appunto il PLR, che ha ottenuto più schede di tutti. Grossi, come indicato in due separate note di sostegno, ha invece già ricevuto l’appoggio dei vertici di Lega-UDC e di Alternativa per Gordola. Un appoggio che ha già potuto misurare il 18 aprile scorso. Dei 1.201 voti personali raccolti, infatti, l’esponente di Generazione giovani ne ha ricevuti 859 preferenziali (1.201 totali meno 342 schede), di cui 262 dall’interno del suo gruppo e 597 dall’esterno. I dati del panachage dicono inoltre che di questi ultimi, 135 provengono da Lega-UDC, 115 da PLR-Verdi liberali, 57 da Alternativa per Gordola e 290 dalla scheda senza intestazione. Vignuta, dal canto suo, ha incamerato 958 voti preferenziali (1.446 totali meno 488 schede), di cui 419 dall’interno del proprio partito e 539 dall’esterno. Di questi 539, 126 li ha ottenuti dal gruppo del suo rivale, 101 da Lega-UDC, 53 da Alternativa Gordola e 259 dalla scheda senza intestazione.
Le domande ai candidati
Ai due candidati abbiamo dunque posto le seguenti domande:
1. Cosa rappresenta, o rappresenterebbe, per lei ricoprire la carica di sindaco? Qual è dunque la molla che la spinge a candidarsi per il ruolo più ambito del Comune?
2. Se dovesse essere eletto, o riconfermato, dalla popolazione, quale sarà la sua priorità all’interno dell’Esecutivo? E quale progetto vorrà portare avanti con più determinazione?

Le risposte di Damiano Vignuta
1. Essere sindaco, per me, significa essere al servizio della cittadinanza. È fondamentale saper ascoltare e dialogare con la popolazione: dal confronto nascono le idee migliori. È un ruolo delicato, in cui è basilare non essere condizionati dai partiti, siccome garante del rispetto delle regole. Ho vissuto questi 5 anni da sindaco in modo intenso, coniugando l’impegno sui temi quotidiani con la gestione della progettualità. Abbiamo investito oltre 22 milioni di franchi e con la mia riconferma vorrei portare avanti i tanti progetti che abbiamo avviato. In una fase di pandemia la stabilità e la continuità sono importanti e permettono di affrontare da subito i temi sul tavolo, mettendo a frutto le competenze e le conoscenze di 9 anni di Municipio e la rete di contatti a livello regionale.
2. La priorità è sicuramente quella di rafforzare la coesione dell’Esecutivo, per poter affrontare da subito i temi sul tavolo. Ognuno porta il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze che intendo valorizzare. Sicuramente il risanamento della scuola al Burio è il progetto che maggiormente ci impegnerà e che richiede la massima condivisione da parte di tutte le forze politiche. A preoccuparmi maggiormente sono però i temi legati al post pandemia: la situazione sociale ed economica si fa sempre più fragile. Come sindaco intendo ancor di più mettere al centro l’aspetto umano e il Comune deve assumersi fino in fondo il proprio ruolo di ente più vicino al cittadino. Al di là dei grandi progetti, su cui continueremo ad investire, serve attenzione ai piccoli bisogni quotidiani.

Le risposte di René Grossi
1. Il ruolo di sindaco è istituzionale e la persona che lo ricopre dev’essere capace di trovare il giusto confronto con i colleghi, per poter gestire in modo trasparente ed equo i contatti con l’Amministrazione, i dipendenti e i cittadini. Sono un artigiano che lavora con passione e concretezza. Posso rappresentare la popolazione con coraggio e capacità di ascolto, grazie anche alla mia apertura al dialogo schietta e alla mia reperibilità. La mia candidatura non è contro l’attuale sindaco. Va letta come una proposta a favore della democrazia. Voglio dare la possibilità alla popolazione (che mi ha dato fiducia con molti voti) di scegliere. Da buon sportivo – per me il fair play è importante – accetterò qualsiasi risultato, perché non esistono sconfitti quando si ha la possibilità di esprimere la volontà popolare.
2 Tra le mie prerogative per la guida del Comune figura un maggiore ascolto e una maggiore sensibilità nei confronti del cittadino come pure una rinnovata progettualità. Nei prossimi mesi a Gordola bisognerà portare in cantiere diverse opere. Per questo lavorerò con convinzione, valorizzando anche le competenze dei miei colleghi, i quali – in qualità di capi Dicastero – avranno la prima responsabilità dei dossier che verranno realizzati insieme. Altri punti importanti riguardano l’adeguamento dell’Amministrazione e delle squadre esterne alle esigenze attuali, creare un buon clima in Municipio e in generale in tutti gli apparati comunali. Non da ultimo: dare luce verde al cantiere per le scuole, al progetto del palazzo comunale e a tutti quei lavori – anche piccoli – che la cittadinanza attende.