Due possibili eredi per la Sagra del borgo

«Da subito si apre la ricerca di nuovi partner e nuove collaborazioni onde garantire un futuro all’amata sagra di Mendrisio». Sono trascorsi pochi giorni da quando il Municipio di Mendrisio ha annunciato la fine della collaborazione tra la Città e il comitato della Sagra del borgo, che dal 2017 si è occupato di rilanciare e organizzare il noto evento autunnale. Era il 19 gennaio e la notizia aveva colto di sorpresa un po’ tutti. Perché la sagra – diventata da «dell’uva» a «del borgo» proprio con l’avvento di questo comitato –, aveva in fondo vissuto da poco la sua prima edizione completa dopo due anni di pausa pandemica. Un’edizione riuscita e ben frequentata malgrado il maltempo.
La sorpresa di molti non ha però coinciso con un periodo di smarrimento e inoperosità, almeno da parte del Municipio. Chi prenderà le redini della manifestazione potrebbe infatti già essere stato identificato. A confermarlo è il capodicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli: «Ci sono due cordate, se così si possono chiamare, che ci hanno contattati per riprendere l’organizzazione della sagra. Il Municipio le incontrerà nei prossimi giorni e poi valuterà con chi intraprendere una collaborazione». Sarà prudenza, o forse scaramanzia, ma Danielli non vuole fornire troppi dettagli sulle «cordate», qualche informazione supplementare riusciamo tuttavia ad ottenerla: «Si tratta di due gruppi composti da persone del posto, uno è stato costituito apposta per occuparsi (eventualmente) della sagra, l’altro è una sorta di consorzio tra diverse associazioni».
Continuità e spirito
Ma quali sono i criteri che faranno pendere l’ago della bilancia del Municipio da una parte piuttosto che dall’altra? «Vogliamo capire bene come sono strutturati questi gruppi, qual è la loro disponibilità e quali sono le forze organizzative e logistiche. Ma importante sarà anche valutare lo spirito che li anima, perché la nostra volontà è di proseguire sulla via tracciata, quindi dare continuità a un evento che funziona e a una filosofia vincente: ad esempio valorizzare la regionalità e i prodotti locali. Il nuovo corso della sagra ha visto sostanzialmente sparire i problemi di sicurezza e sanitari, e così dovrà continuare ad essere».
I tempi stringono, anche perché di solito in questo momento dell’anno la macchina organizzativa è già partita. Ma il rischio che la sagra 2023 non ci sia sembra non sussistere: «Dobbiamo attivarci il prima possibile ma siamo ancora in tempo – conclude Danielli –. L’intenzione è di proporre l’edizione 2023».