Zona industriale

E ai piedi della frana di Preonzo rimarrà una sola ditta

Anche l’azienda di trasporti Betra SA ha chiesto al Cantone di poter delocalizzare l’attività guardando ad Arbedo-Castione: nella zona industriale rimarrà solo Ecotechnology - Situazione geologica: si prevede un crollo frontale di 30-50.000 metri cubi di materiale, ma è tutto sotto controllo
La Spada di Damocle. (Foto Cantone)
Red. Bellinzona
24.04.2020 09:32

Nuova partenza ai piedi della frana del Valegiòn di Preonzo: anche l’azienda di trasporti Betra SA ha chiesto al Cantone il contributo di delocalizzazione con l’intenzione di spostare l’attività ad Arbedo-Castione. Nella zona industriale del quartiere nella parte nord della Città di Bellinzona, dopo le varie partenze degli scorsi anni quale risposta alla minaccia naturale, un giorno rimarrà dunque solo la Ecotechnology. specializzata nella produzione di bottigli in PET. Il Consiglio di Stato ha comunicato oggi di aver approvato il messaggio per lo stanziamento di un credito complessivo di circa 3 milioni di franchi, di cui 1 milione quale sussidio cantonale e la parte restante da Berna, «per il finanziamento del progetto complementare di delocalizzazione di parte delle aziende presenti nell’area industriale di Preonzo nel Comune di Bellinzona».

Il progetto riguarda il proseguimento e l’aggiornamento dell’importante progetto di delocalizzazione volontaria delle aziende presenti nella zona industriale di Preonzo. Con il progetto iniziale nel 2013 (che prevedeva un contributo di 9 milioni) sulle sette aziende operative nella zona industriale (Artisa Group Holding SA, Premel SA, Carrozzeria Della Cassina SA, Capannone del Comune, Gerre SA, Ecotecnology SA e Betra SA), l’Ecotecnology SA e la Betra SA - commenta il Governo - «non avevano aderito alla proposta di delocalizzazione e preferito gestire la loro attività con le probabili sospensioni del lavoro a dipendenza dei movimenti della parete rocciosa e della problematica dei flussi di detrito presenti lungo il pendio». Ora, dopo avere rivalutato a lungo termine la situazione, l’azienda Betra SA, ha richiesto di delocalizzare la sua attività e di poterla trasferire in un’altra zona industriale del Cantone e più precisamente, come detto, nel Comune di Arbedo- Castione. Con questa ulteriore partenza rimarrà ancora operativa un’unica azienda nella zona industriale di Preonzo, ossia la Ecotecnology SA. Come per la prima delocalizzazione, la tipologia d’aiuto è stata stabilita di comune accordo con la Confederazione (maggiore finanziatore). Per quest’operazione si prevede un indennizzo nella misura del 70% dei costi riconosciuti.

Una vicenda tormentata
Dopo il crollo del maggio 2012, con una volumetria di circa 300.000 metri cubi gli spostamenti registrati sia dagli estensimetri che dalle mire geodetiche risultano in generale inferiori a 10 millimetri all’anno, ricalcando la tendenza del primo decennio di misurazioni (1990-2000) e confermando che il crollo della porzione frontale ha alleggerito il versante instabile. Dal 2013 a inizio 2020 la fessura principale sull’alpe Roscioro si è aperta di ulteriori 63 millimetri. Unicamente i lembi dell’ammasso roccioso più prospiciente che ha subito il distacco del 2012 indicano movimenti cumulati di alcuni decimetri e in un punto specifico di oltre un metro, facendo presagire un prossimo nuovo crollo frontale, pari a circa 30-50.000 metri cubi. «L’eventuale situazione d’emergenza viene sempre gestita, con il supporto del sistema di monitoraggio messo in campo e in collaborazione con la Sezione forestale cantonale, dal Gruppo tecnico frana Roscioro del quartiere di Preonzo istituito da parte del Comune di Bellinzona».

Un sensore attivo sulla frana. (Foto Cantone)
Un sensore attivo sulla frana. (Foto Cantone)