È febbraio, ma che caldo fa?

Siamo a febbraio, sì, ma che caldo fa? Un po' dappertutto – e nel Sopraceneri in particolare – il weekend ha visto i ticinesi riporre, temporaneamente, i giacconi. «Sia nella giornata di ieri sia in quella odierna abbiamo superato i 22° in alcune località», ci spiega il meteorologo di MeteoSvizzera Luca Nisi. «Ieri 22,4° ad Acquarossa, oggi 22,5° a Biasca e oltre 20 a Cevio. Una corrente favonica, seppur debole, ha causato un forte rialzo delle temperature». Numeri fuori norma sono stati registrati, soprattutto, nelle «vallate alpine del Ticino settentrionale, con estremi nei punti più bassi. Temperature elevate sono state rilevate, però, anche nelle parti più alte delle vallate superiori».
Anche il Sottoceneri, continua il meteorologo, ha dovuto fare i conti con «temperature decisamente elevate» per la stagione. Ma qui la corrente favonica ha colpito in maniera meno netta: «Presente fino a ieri mattina – lo si vedeva bene con l'incendio del Malcantone, dove i fumi venivano convogliati verso sud – la corrente ha progressivamente lasciato il Sottoceneri, riducendo i suoi effetti. A Stabio l'aria secca e il buon soleggiamento hanno comunque permesso di superare i 17-18° nelle due giornate». In controtendenza Lugano: «A Lugano, ieri e oggi, la temperatura ha superato con difficoltà i 12-13°. Ciò è dovuto alla vicinanza del lago, le cui acque al momento sono molto fredde».
Per il Sopraceneri non si tratta, comunque, di numeri da record: «Nelle stazioni con una lunga serie di misure abbiamo registrato, in passato, anche 24,5°. Da notare però che le temperature minime sono state particolarmente elevate, specialmente nella giornata ieri. Piotta, in particolare, ha fatto registrare la minima più elevata per il mese di febbraio dal 1959. Un valore, questo, che indica come non siano solo le massime giornaliere da tenere d'occhio per capire quanto le temperature siano state elevate, considerando il periodo».
Una minima da record, comunque, potrebbe arrivare questa sera: «Se le temperature alla stazione di Locarno-Monti non dovessero scendere sotto gli 11,7°, toccheremmo allora un valore mai registrato per il mese di febbraio».
In arrivo forti precipitazioni
Non è tutta colpa della corrente favonica: «Come detto, questo rialzo delle temperature deve essere ricercato – per quanto riguarda i valori a basse quote – nella presenza di una debole-moderata corrente favonica che è andata a riscaldare una massa d'aria che già a nord delle Alpi era molto mite per la per la stagione. D'altra parte va considerata anche la presenza di una zona di alta pressione, centrata sull'Europa occidentale, che ha causato l'innalzamento anche dei valori in montagna. Un'anomalia che ha superato abbondantemente i 10° rispetto alle medie».
Cosa aspettarci per la prossima settimana? «Senza corrente favonica, da domani osserveremo un abbassamento soprattutto delle temperature massime. La diminuzione sarà marcata per le basse quote già a partire da martedì, e in seguito anche in montagna».
E poi un po' di neve, ma soprattutto tanta pioggia. «Il tutto culminerà con l'arrivo di precipitazioni, estese a partire da venerdì. La neve arriverà ad alte quote, stimiamo il limite attorno ai 1.200-1.500 metri, ma precipitazioni nevose miste a pioggia potrebbero arrivare, nelle vallate superiori, anche a quote più basse».
«Nelle pianure del Ticino centro-meridionale, i quantitativi di pioggia potrebbero essere degni di nota, più abbondanti di quelli che abbiamo visto negli ultimi mesi».
Per il resto del mese, conclude Nisi, le temperature non dovrebbero più toccare i 20°: «I valori potrebbero tornare a superare la norma, ma non in modo così esagerato come negli ultimi due giorni».