È finito il tempo da «ex» del palazzo Credit Suisse

È vuoto dal 3 febbraio, quando i dipendenti dell’ex istituto bancario hanno lasciato definitivamente l’edificio per raggiungere i nuovi colleghi a Palazzo Mercurio in piazza Bernasconi. Ma i riflettori puntati su quel palazzo in fondo non si sono mai spenti. Vuoi perché è centrale e iconico, vuoi perché il fatto di rimanere improvvisamente senza inquilini ha aperto scenari e speculazioni sul suo utilizzo futuro.
Ci riferiamo naturalmente al palazzo ex Credit Suisse di Chiasso, direttamente affacciato su piazza Indipendenza. Ve ne parliamo perché ci sono grosse novità. Ve ne diamo un piccolo primo assaggio con una metafora: dove fino a qualche mese fa c’era la grande insegna «Credit Suisse» presto potrebbe trovarne posto una nuova. Scritto in altre parole: l’edificio è stato venduto e ha un nuovo proprietario. Anzi, due. Si tratta di due imprenditori locali, che hanno di recente esercitato un diritto di compera, ratificando quindi un accordo stipulato nei mesi scorsi. Nel dettaglio, secondo quanto abbiamo potuto ricostruire, l’operazione immobiliare si sarebbe concretizzata a favore di una Società anonima attiva nel settore con sede a Massagno, tra l’altro presieduta da uno dei due imprenditori. Società che, come si può leggere nel Registro di commercio, si occupa anche «dell’acquisto, la vendita, la detenzione, la gestione e la valorizzazione di beni immobili propri destinati a essere utilizzati come stabilimenti d’impresa e simili».
Posizione invitante
L’operazione ci è stata confermata nella giornata di ieri da uno dei diretti interessati, un professionista già coinvolto in altri progetti ambiziosi nella cittadina di confine, il quale preferisce però non sbilanciarsi sui contenuti futuri. Profilo basso, in sostanza, con la promessa che saranno presentati a tempo debito. Immaginiamo dopo essere stati esposti anche alle autorità locali. Perché diciamo questo? Perché stando a nostre informazioni – verificate – un incontro finalizzato a questo scopo, tra i promotori e il Municipio, sarebbe in programma proprio in questi giorni. Imminente, dunque. Poi, sicuramente, se ne saprà di più.
Per ora non possiamo quindi che lasciare spazio alle speculazioni e alle speranze dei chiassesi (e non solo). Tra i «sogni», se così possiamo chiamarli, espressi dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e il successivo trasloco dalla vecchia sede, c’è quello di veder insediare nella cittadina di confine il Palazzo di giustizia, o almeno parte di esso. A chiederlo lo scorso inverno è stata una petizione promossa da un gruppo di eletti chiassesi rappresentanti tutte le correnti politiche. Tra le ragioni per cui, secondo i petenti, valesse la pena considerare l’acquisizione da parte del Cantone c’era la posizione strategica vicina alle vie di comunicazione e alla stazione. L’iniziativa ha raccolto 879 sottoscrizioni. La posizione nella quale si situa l’immobile, come detto, è sicuramente invitante. Presto si scoprirà quale sarà il futuro immaginato e progettato dai nuovi proprietari.