Settore vitivinicolo

«È il profilo ideale in questo momento difficile»

La Cantina di Giubiasco dopo un duro 2020 a causa della pandemia ma non solo, chiusosi comunque nelle cifre nere, ha individuato in Valerio Cimiotti il nuovo direttore: «Sono onorato di far parte di questa famiglia» - Il presidente del CdA Amos Benelli: «L’abbiamo scelto perché sa muoversi bene sul mercato»
Valerio Cimiotti, 53 anni, da lunedì scorso dirige la CAGI SA. © CdT/ Chiara Zocchetti
Alan Del Don
04.03.2021 16:00

Nel ventesimo degli importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento, la Cantina di Giubiasco (CAGI) cambia direttore. O, per meglio dire, ritrova un timoniere dopo la prematura scomparsa di Sergio Scalmanini avvenuta lo scorso maggio. L’incarico è stato affidato a Valerio Cimiotti, con esperienze dapprima alla LATI (dal 1996 al 2008) e in seguito alla Caffè Chicco d’Oro, sempre nel ruolo di responsabile commerciale-vendite.

Il 53.enne assume il comando in un periodo non facile per il settore vitivinicolo ticinese a seguito, naturalmente, della pandemia e della conseguente chiusura della ristorazione (e di altre attività) imposta dalle autorità per arginare la diffusione del coronavirus. Per fortuna il 2020 della CAGI si è salvato in corner, in quanto oltre alle vendite si sono ridotti anche i costi. Ecco pertanto che a consuntivo le cifre saranno nere.

L’importanza per la regione

Bisogna ripartire da questo spiraglio di luce nell’oscurità e guardare al futuro con ottimismo. Troppo presto però per fare previsioni sulla vendemmia 2021. Fondamentale è farsi trovare pronti di fronte ad ogni scenario. E la CAGI, fondata nel 1929 e che dà lavoro ad otto collaboratori, ha le basi solide. «È un’azienda importante per la regione e per i viticoltori. Sono perciò onorato di poterla dirigere. Grazie all’ottimo ambiente che si respira riusciremo a fare un lavoro all’altezza delle aspettative, seppur in un contesto difficile segnato dall’emergenza sanitaria», ha osservato oggi il neodirettore (operativo da lunedì) di fronte alla stampa.

Gli ha fatto eco il presidente del Consiglio di amministrazione Amos Benelli: «Quello appena trascorso è stato un anno duro sotto diversi punti di vista, culminato con una vendemmia che giocoforza non ha potuto essere come le precedenti. Abbiamo ritirato solo la metà delle uve e ci siamo dovuti organizzare fissando degli appuntamenti per la consegna, per rispettare le norme igieniche. Perché abbiamo scelto Valerio? Sa muoversi benissimo sul mercato, ed è quello che ci serve».

Il rosato buono al palato

E il primo asso nella manica è già stato calato: il Bucaneve Rosé, in commercio da settimana prossima. Un rosato prodotto completamente con uve Merlot dei nostri vitigni. Non siamo né enologi né sommelier, ma il palato ha sorriso. Che il brindisi sia di buon auspicio sia per la Cantina giubiaschese sia per l’intero settore.

Fondata nel 1929

Fondata nel 1929 con il nome di Cantina sociale del Bellinzonese con l’obiettivo di riportare agli antichi splendori il settore viticolo, la CAGI vinifica oggi circa il 12% dell’intera produzione ticinese grazie alle uve di 350 soci. È ritenuta la culla della vinificazione in bianco del Merlot, sia come vino fermo sia come spumante brut.