È ripartita la caccia al coleottero giapponese

Tra pochi giorni la popolazione di alcuni Comuni del Mendrisiotto e del Luganese che percorrerà le strade dei rispettivi Distretti noterà la presenza di bottiglie in plastica con un imbuto. Saranno appese un po’ ovunque. È il segnale che la «caccia» è ripartita. Le bottiglie sono infatti delle trappole e al loro interno – come l’anno scorso – dovranno finirci centinaia di migliaia di coleotteri giapponesi (Popilia japonica). Questo particolare insetto, originario dell’isola giapponese di Hokkaidō, rischia infatti di mettere a rischio le colture alle nostre latitudini. Senza considerare, inoltre, che la popolazione del coleottero, se non dovesse essere arginato, rischia di decuplicare (ovvero aumentare di dieci volte) da un anno all’altro. Ecco quindi che il Servizio fitosanitario del Cantone – in stretta collaborazione con alcuni dei Comuni più toccati dall’invasione – sta nuovamente preparando l’offensiva. «Proprio in questi giorni stiamo cominciando a posizionare le trappole – ci conferma la responsabile del Servizio fitosanitario Cristina Marazzi – e nei prossimi giorni verranno attivate». L’obiettivo è dichiarato:catturarne il più possibile. L’iniziativa è riproposta: già l’anno scorso era andata in scena. E i risultati non sono mancati: «In totale sono stati catturati più di 600.000 insetti». Un risultato non da poco soprattutto in ottica futura. Va considerato che la metà sono femmine, le quali depongono in media 50 uova. Questo vuol dire che, potenzialmente, si è arginata la crescita di circa 15 milioni di esemplari. «È un risultato positivo – commenta Marazzi –ed è andata bene anche la collaborazione con i vari Comuni». Da quest’anno ulteriori cinque Comuni faranno parte del progetto (l’anno scorso le trappole sono state posate a Mendrisio, Stabio, Novazzano e Morcote). Questo perché «è stata notata sui rispettivi territori la presenza del coleottero». L’anno scorso, come anticipato, 600.000 catture. E quest’anno? «Dovremo avere una conferma – ci racconta la responsabile –. L’obiettivo del 2022 era quello di mantenere la popolazione stabile. Se dovessimo riscontrare che la popolazione attuale è paragonabile a quella dello scorso anno potremo dirci soddisfatti». E sarà un buon punto di partenza per il prossimo passo, ovvero «riuscire a diminuirla. Sappiamo che è un obiettivo molto ambizioso, ma è dove vogliamo arrivare».
Presente dal 2017
La Popilia japonica è presente in Ticino dal 2017. Allora ne fu trovato un primo esemplare a Stabio proprio il primo giorno d’estate e in tutta la stagione ne furono catturati 24 esemplari sempre nel Comune sul confine. Con ogni probabilità l’insetto è giunto a sud del Cantone dal Nord Italia (tra Lombardia e Piemonte), territorio sul quale è presente dal 2014. L’espansione del coleottero può avvenire sostanzialmente in due modi. Attivamente, ovvero volando, oppure passivamente, cioè trasportato con il movimento di persone, merci, terra contaminata e materiale vegetale. Per l’uomo non c’è alcun pericolo, si rassicura. Per alcune colture, invece, i danni potrebbero essere ingenti. Come ad esempio i vigneti, ma pure le rose, i mirtilli, le fragole e altre essenze che maturano tra giugno e settembre.
Segnalate la presenza
Anche il singolo cittadino può fare la propria parte nella lotta. Qualora vi trovaste di fronte il maggiolino, l’invito è quello di catturarlo e conservarlo in un barattolo chiuso. Dopodiché è necessario contattare al più presto il Servizio fitosanitario al numero 091/814.35.85 o tramite l’apposito formulario. Altre indicazioni utili, oltre a consigli per la prevenzione e la lotta all’insetto, si trovano sul sito internet www.ti.ch/fitosanitario. Sul sito è anche possibile trovare indicazioni utili per riconoscerlo. L’identikit è presto fatto: è grande all’incirca come una moneta da cinque centesimi, l’elitre (la schiena) è di color rame e il pronoto (la parte che porta alla testa) è verde. Ha cinque caratteristici ciuffi di peli bianchi sui lati.