Il caso

È tempo di crescere in fretta

Campra: dopo il fallimento della società che gestiva ristorante ed albergo ci si è affidati a degli esperti di turismo per adottare dei correttivi alla struttura aperta nel 2019
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
20.07.2022 06:00

Capire dove, cosa e perché si è sbagliato e se vi sono dei correttivi da adottare. Per farlo ci si è affidati a degli esperti di turismo, i quali dovranno anche valutare se vi sono dei settori da sviluppare o, addirittura, se serve ridefinire il concetto, calibrando in un certo senso l’offerta. Insomma, da qui a settembre il Centro sci nordico di Campra sarà un osservato speciale da parte dei cosiddetti tutor chiamati ad elaborare uno studio di approfondimento commissionato dall’omonima SA. La struttura, costata 16 milioni di franchi e fruibile dal novembre 2019, è aperta. Ma nelle scorse settimane era finita sotto i riflettori a seguito del fallimento della società a garanzia limitata che gestiva il ristorante e l’albergo (il Campra Alpine Lodge & Spa). Servizi che adesso sono assicurati, per così dire ad interim, dalla stessa società anonima.

Pandemia e meteo inclemente

«Un gioiellino nella neve», titolava il CdT il 9 novembre 2019. Il giorno prima, sotto una copiosa nevicata, fu presentata la moderna struttura ricettiva del centro per lo sci nordico dell’alta Valle di Blenio. L’offerta comprende albergo, ristorante, lounge bar, terrazza panoramica e area benessere dotata di tutti i comfort. La sfortuna ha però voluto che i veli venissero tolti pochissimi mesi prima che facesse capolino la pandemia e, soprattutto, il lockdown. La meteo inclemente delle ultime due estati e la scarsità di neve viepiù preoccupante non hanno fatto altro che aggravare la situazione. Contingenze sfavorevoli, insomma, che hanno complicato il lavoro della SAGL che gestiva la ristorazione e l’hotel. Fino al punto di dover depositare i bilanci, come prevede la legge. Lo scorso 14 giugno la Pretura di Blenio non ha dunque potuto far altro che decretarne il fallimento.

Costi fissi importanti

A pesare sono state sì le conseguenze dell’emergenza sanitaria e probabilmente altri aspetti che toccherà agli specialisti individuare, ma anche gli importanti costi fissi, a partire dall’affitto dovuto alla Centro sci nordico Campra SA (che, va detto, non è azionista della società fallita). Che ora, come detto, si è assunta l’onore pure del ristorante e dell’albergo. Sono stati riassunti sia il direttore sia i collaboratori (una decina), a dimostrazione che il lavoro svolto era stato molto apprezzato. Si è pertanto voluta evitare a tutti i costi la chiusura della struttura in un periodo turisticamente «caldo» come quello estivo, con la Valle del Sole che è frequentata da ticinesi, confederati e da persone provenienti dall’Europa.

L’assemblea degli azionisti della Centro sci nordico Campra SA («finanziariamente solida», puntualizzano i vertici) è stata resa edotta di quanto capitato ad inizio luglio. Parimenti il Consiglio di amministrazione presieduto da Roberto Zanetti «si sta già attivando per allestire il concorso che sarà pubblicato in tempi brevi, per l’assunzione di un nuovo gerente, che si auspica possa avvenire per l’inizio di autunno», si legge nella nota diffusa ieri dopo settimane in cui le bocche erano rimaste cucite. Parallelamente i tutor che affiancano il CdA devono radiografare quanto capitato negli ultimi due anni e mezzo e, in particolare, tracciare la rotta per il futuro. A breve, medio e lungo termine. Si sta infatti naturalmente già lavorando alla stagione invernale 2022-2023. Quella, si spera, del rilancio della ancor giovane struttura.

Un gioiellino fra le montagne

Un «gioiellino» lo è veramente, l’Alpine Lodge. L’albergo dispone di 16 camere per un totale di 76 posti letto. Durante la bella stagione, quindi da inizio maggio a fine ottobre, sono altresì disponibili due dormitori adatti a scolaresche e gruppi sportivi da 8-12 persone. A ciò si aggiungono il ristorante, il lounge bar, la terrazza panoramica e l’area Spa con zona relax, sauna, bagno turco ed idromassaggio. Perché tutto questo? Per trasformare il turismo da «mordi e fuggi» in un soggiorno di più giorni (e notti, ça va sans dire). In questo senso sarà fondamentale - ma si parla di anni - saper mettere in rete il centro di Campra con gli altri nascituri progetti in valle (il Sun Valley ad Acquarossa e la rivalorizzazione del Polisport di Olivone) e con la ricca offerta attuale (gli impianti del Nara e di Campo Blenio).