È tempo di curare il Distretto e anche come ci si sposta

Paesaggio, insediamenti e mobilità. Sono questi gli ambiti che verranno trattati con particolare attenzione nel Piano d’agglomerato del Mendrisiotto di quinta generazione (PAM5). Parliamo di un dossier – sviluppato seguendo le istruzioni elaborate dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) – che si prefigge di aggiornare e sviluppare ulteriormente i contenuti avviati con le scorse generazioni, migliorandone l’efficacia. In sostanza, il PAM5 permetterà di «gettare le basi per avere una visione territoriale adeguata al giorno d’oggi» ci conferma Andrea Rigamonti, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (CRTM); commissione che ha allestito il PAM5 su delega del Consiglio di Stato. In una nota, la CRTM ha fatto sapere che è stata avviata la procedura di informazione e partecipazione. Ciò vuol dire che tutti, cittadini compresi, potranno visionare il rapporto (con tutti gli annessi) nelle cancelleria comunali del proprio Comune d’appartenenza a partire dal 2 settembre. Le anticipazioni, però, non mancano e, come detto, richiamano al paesaggio, agli insediamenti e alla mobilità. Quest’ultima è, anche a detta di Rigamonti, un aspetto centrale al quale è stata dedicata particolare attenzione. Di più: si è dato particolare risalto allo sviluppo della mobilità lenta, dolce. Questo «perché la nostra regione è in ritardo rispetto al resto della Svizzera e rispetto al resto del Cantone» evidenzia il presidente. Tra le cause vi sono anche «la conformazione del territorio e la presenza di molte infrastrutture federali come ad esempio l’autostrada e la ferrovia». Ad ogni modo, precisa Rigamonti, «questo gap va recuperato anche perché i dati statistici attuali lo confermano: ci sono sempre più cittadini che fanno capo alla mobilità lenta per spostarsi, anche nella loro quotidianità». In effetti, nella nota si evidenzia lo sviluppo prioritario, appunto, della mobilità lenta lungo gli assi strutturanti tra Stabio, Chiasso e Bissone, con snodo a Mendrisio. Come? Attraverso la creazione di collegamenti funzionali, attrattivi e sicuri a utilizzo quotidiano (ad esempio la ciclabile del Laveggio) e l’eliminazione di lacune esistenti. Ma pure il miglioramento delle connessioni con le aree di svago di prossimità e dei parchi del fondovalle (collegamenti tra i parchi della Breggia, del Penz e della Valle della Motta); lo sviluppo del concetto di gerarchizzazione della rete stradale. In questo caso, il PAM5 mira al declassamento e alla riqualifica degli assi secondari. Da ultimo, nell’ambito della mobilità e in particolare del trasporto pubblico, l’obiettivo è quello di migliorare le connessioni bus-treno, velocizzarne il servizio e elettrificare la flotta dei bus.
Il concetto di «città spugna»
Nel comunicato si fa pure riferimento alla riqualifica del grande paesaggio con attenzione al fondovalle e ai parchi fluviali, oltre alle interconnessioni ecologiche. Poi, si annuncia la volontà di introdurre il concetto di «città spugna» e di «città dei 15 minuti». «Sono due principi promossi dalla Confederazione i quali auspicano, sostanzialmente, che nell’elaborazione dei Piani d’agglomerato si prenda in considerazione il fatto che il territorio possa assorbire eventuali eventi atmosferici rilevanti. Agendo in questo modo – spiega il presidente – si può aiutare il territorio ad essere, tra le altre cose, più sicuro». Con l’obiettivo aggiunto dei «15 minuti», ovvero «un’indicazione guida secondo la quale, in linea di principio, una persona dovrebbe raggiungere in un quarto d’ora tutti i servizi primari. Abbiamo cercato di declinarli al nostro territorio – commenta Rigamonti – tenendo ovviamente conto delle particolari peculiarità che ha il Mendrisiotto».
Le misure, nel complesso, prevedono al momento un investimento complessivo di 58 milioni di franchi, dunque anche «un importante veicolo economico».