Ecco che cosa ci sarà dentro il Mizar

LUGANO - Dopo che nei giorni scorsi si è sbloccata la vertenza sul passaggio del Cardiocentro all’interno dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC), emergono nuovi elementi su un dossier a esso collegato, oggetto nei giorni scorsi di un aspro scambio di accuse tra il Consiglio di fondazione del nosocomio privato e Michele Foletti. Infatti il domenica il Caffè ha elencato quelli che dovrebbero essere i punti salienti del polo di ricerca scientifica Lugano MedTech, pensato inizialmente assieme al Cardiocentro, che dovrebbe sorgere all’interno dello stabile Mizar di Molino Nuovo, inutilizzato da anni.
Ora a coordinare il progetto del nuovo polo scientifico, gestito da una fondazione di cui è presidente Foletti, c’è il rettore dell’Università della Svizzera italiana Boas Erez che immagina di creare un centro di competenze, che avrà lo scopo di dare sostegno ai programmi di ricerca.
Il nuovo polo dovrebbe offrire spazi per uffici e laboratori, una «camera bianca» asettica, uno stabulario per la ricerca sugli animali e un laboratorio per lo studio sui cadaveri. Il centro promuoverà anche studi in vitro e in vivo con l’apporto dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR) e dell’Istituto oncologico della Svizzera italiana (IOSI) e del gruppo svizzero per la ricerca sul cancro.
L’idea è quella di creare un centro nel quale si organizzeranno anche conferenze su tematiche di interesse internazionale con lo scopo di promuovere il turismo congressuale della città di Lugano.
Il progetto vedrà la luce nel terzo e quarto piano dello stabile Mizar, che verrebbero affittati e non più acquistati come si pensava otto anni fa. L’edificio dovrebbe rimanere di proprietà di Swisslife.
Infine pare che il Mizar potrebbe ospitare anche una sede di scuola media, secondo il Caffè. In effetti pochi giorni fa da queste colonne abbiamo rivelato che la Città ha respinto la proposta del Cantone di realizzare una nuova scuola in via Lambertenghi 3, dove il Comune vuole realizzare degli alloggi a pigione moderata.