Sotto la lente

Ecco dove nasce il futuro del Ticino

Inaugurato a Bodio il Centro professionale dell’Associazione industrie metalmeccaniche dove ogni anno verranno formati 200 apprendisti - Christian Vitta: «Un segnale positivo in un momento storico difficile»
Alan Del Don
06.05.2022 16:37

Ha ragione il sindaco di Bodio Stefano Imelli, quando sostiene che «il passato incontra il futuro». Il Comune, paese natìo del «padre» dell’educazione nel nostro Cantone Stefano Franscini, è orgoglioso di accogliere il Centro professionale dell’Associazione industrie metalmeccaniche ticinesi (AMETI) che ha lasciato Giubiasco dopo oltre vent’anni. La struttura si è insediata in zona industriale, accanto al Campus formativo fondato sei anni fa da diverse imprese, in primis dall’Azienda elettrica ticinese. Ciò significa che la Bassa Leventina può fregiarsi ora di due istituti all’avanguardia nella formazione, appunto, degli apprendisti.

«Innovarsi è imprescindibile»

Quella di oggi è stata una giornata di festa per i vertici dell’AMETI, per le autorità del comprensorio e per il settore in generale. «Abbiamo e avremo sempre più bisogno di bravi professionisti. Giovani che nel nostro centro impareranno ad approcciarsi alle nuove tecnologie e a delle tecniche di insegnamento al passo coi tempi», ha rilevato il presidente dell’associazione Roberto Ballina. Nella struttura, sull’arco di una sessantina di settimane all’anno, verranno istruiti 200 apprendisti che rappresenteranno il futuro negli ambiti della metalmeccanica, dell’elettronica e dell’informatica. Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta ha proprio sottolineato l’importanza di aver creato «un polo della formazione che ha le carte in regola per diventare un fiore all’occhiello del Ticino. Formare dei ragazzi significa credere nel futuro e, soprattutto, consente di lanciare un messaggio positivo a tutto il Cantone».

Il ruolo centrale della periferia

Secondo il consigliere di Stato i settori economici tradizionali, in senso lato, devono assolutamente innovarsi per guardare al domani con ottimismo: «È la carta vincente, non mi stancherò mai di ripeterlo, tanto più in un contesto storico difficile come quello attuale. Dapprima con la pandemia e adesso con il conflitto in Ucraina. Centri come quello che stiamo inaugurando trasmettono energia positiva e, inoltre, costituiscono un bel segnale per la Bassa Leventina. È fondamentale distribuire su tutto il nostro territorio delle eccellenze simili». Gli hanno fatto eco sia il direttore della Divisione della formazione professionale Paolo Colombo («in Ticino, nella metalmeccanica, vi sono aziende di punta che hanno bisogno di nuove leve») sia il sindaco di Bodio Stefano Imelli. Per quest’ultimo il valore più grande della Svizzera «sono proprio i giovani e la loro formazione. La nostra regione non si è fermata al 1994, anno della chiusura della Monteforno. Qui, nelle Tre valli, si sta costruendo il futuro del nostro Cantone. Se davvero si crede nella Città Ticino, allora anche Bodio può e deve avere un ruolo centrale come lo hanno Lugano e Bellinzona».