Ecco dove studiano i ticinesi e quali discipline prediligono

Quanti sono gli studenti ticinesi che intraprendono la via accademica? Ma, soprattutto, quali sono gli indirizzi più battuti? E poi: ci sono materie che vengono studiate prevalentemente in alcuni atenei? Una panoramica delle scelte, secondo ambito di studio e sede, è stata pubblicata negli scorsi giorni dall’Ufficio cantonale di statistica. I dati riguardano il semestre autunnale 2024/2025. Quanto basta per capire alcune tendenze di fondo, come le sedi più frequentate, tra università e politecnici. Tra la vocazione umanistica di Friburgo e Ginevra, l’anima economica di San Gallo e l’orientamento tecnico dei politecnici, si delinea un quadro complesso che riflette sia le tradizioni culturali, sia le prospettive del mercato del lavoro.
Venticinque anni: +40%
Iniziamo però dai numeri complessivi. Nel semestre autunnale 2024/25 gli studenti ticinesi iscritti nelle università e nei politecnici svizzeri erano complessivamente 5.942. Una cifra che conferma il forte radicamento dei giovani del nostro cantone alle accademie elvetiche. L’incremento rispetto all’anno precedente è stato di 15 unità. Maggiore, invece, la crescita rispetto al 2000/1, quando gli studenti ticinesi iscritti in una delle università o dei politecnici della Svizzera erano 4.172. In venticinque anni il numero di studenti ticinesi nelle università svizzere è aumentato del 42,4%, a fronte di una crescita della popolazione residente molto più contenuta, pari al 15,4%, passata da circa 310 mila a 357 mila abitanti.
Le discipline più gettonate
Le scienze umane e sociali (teologia, lingue e letteratura, filosofia, storia, psicologia, sociologia, antropologia pedagogia, scienze della comunicazione, scienze politiche, ecc.) si confermano l’ambito più frequentato, con 1.942 iscritti. Seguono le scienze esatte e naturali (matematica, logica, fisica, chimica, biologia, geologia) con 1.063 studenti ticinesi e le scienze economiche (969). Importante anche la presenza nel diritto (524 studenti) e in medicina e farmacia (574). Le scienze tecniche (costruzioni, ingegneria elettronica, elettromeccanica, scienze agrarie e forestali) tradizionalmente legate ai politecnici attraggono 682 ticinesi.
USI al primo posto
Per quanto riguarda le sedi, in cima alla classifica troviamo Lugano e Mendrisio (USI), con 927 ticinesi iscritti, trainate soprattutto dalle scienze economiche (310) e dalle scienze umane e sociali (406). Sugli stessi livelli, c’è il Politecnico di Zurigo (ETHZ), con 922 studenti ticinesi, oltre la metà dei quali in scienze tecniche (531) e scienze esatte e naturali (345). Molto frequentata anche Friburgo - con 822 studenti -, che resta polo di riferimento per le scienze umane (450) e il diritto (126). Gettonatissima l’Università di Zurigo, con 842 ticinesi, spalmati su più facoltà, in particolare scienze esatte e naturali (235) e scienze umane e sociali (299).
Scelte particolari
San Gallo si conferma l’ateneo per eccellenza delle scienze economiche: 320 dei 342 ticinesi iscritti hanno scelto questa disciplina. Lucerna spicca invece per il diritto, con 151 studenti su 218 in questa sola facoltà. Basilea e Berna mantengono la tradizione medica, con rispettivamente 117 e 113 studenti ticinesi in medicina e farmacia. Al Politecnico di Losanna (EPFL) i 142 ticinesi iscritti si distribuiscono in larga parte nelle scienze tecniche (82). Neuchâtel invece è l’ateneo con meno ticinesi.
Chi fa ritorno?
Quanti sono gli studenti ticinesi che tornano «a casa» dopo aver terminato gli studi? O, viceversa, quanti scelgono di rimanere a vivere e lavorare oltre San Gottardo? A rispondere a questa domanda è un altro studio, sempre dell’Ufficio cantonale di statistica, secondo cui «tra chi si è formato nel resto della Svizzera, la quota di domiciliati in Ticino a cinque anni dalla laurea oscilla generalmente tra 54% e 60%». Insomma, solo uno studente su due decide di tornare a casa e cercare lavoro qui. Chi invece ottiene una formazione in Ticino, tendenzialmente, continua a vivere e lavorare nel nostro cantone. In questo caso la percentuale, a cinque anni dalla laurea, oscilla attorno al 90%.
Tra gli studenti che si sono formati fuori dal nostro cantone, in base a quale criterio un laureato decide di fare rientro o meno in Ticino? Va detto che lo studio non ha sondato le ragioni personali alla base di questa scelta. Tuttavia, è possibile individuare alcune tendenze in base all’ambito di formazione. Alcune aree si confermano più «radicate» al territorio, mentre altre evidenziano una mobilità crescente, spesso verso la Svizzera tedesca o verso l’estero, dove le opportunità professionali sono più ampie.
Il diritto, ad esempio, si distingue come la disciplina con la permanenza più alta: nel 2018, a cinque anni dal titolo universitario, quasi l’80% dei laureati risultava domiciliato in Ticino. Anche le scienze economiche restano ben ancorate al cantone: quasi il 60% dei laureati nel 2018 viveva e lavorava in Ticino. Percentuali simili le ritroviamo anche per le scienze umane e sociali. Lo scenario cambia radicalmente se si osservano i settori tecnico-scientifici. Le scienze tecniche registrano infatti un crollo impressionante: se nel 2012 oltre il 60% dei laureati viveva in Ticino, nel 2018 la percentuale si ferma appena sotto il 30%. Si tratta del dato più critico. Anche le scienze esatte e naturali, come matematica, fisica o biologia, mostrano un radicamento molto debole: meno della metà dei laureati (40%) continua a vivere nel cantone.
Nel complesso, comunque, i dati raccontano una realtà ambivalente. Da un lato, i giovani ticinesi scelgono sempre più spesso la via universitaria, segno di una popolazione in costante crescita dal punto di vista formativo. Dall’altro, non tutti restano poi in Ticino: in particolare, le discipline scientifiche e tecniche faticano a trovare qui sbocchi adeguati, e molti laureati guardano oltre cantone.