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Ecco gARTen, il festival di teatro nel parco

Al via questa sera la manifestazione che si terrà negli spazi esterni della Fondazione Claudia Lombardi a Lugano-Figino
Red. Online
05.07.2023 18:43

La Fondazione Claudia Lombardi per il teatro presenta gARTen, festival di teatro nel parco, che si terrà tra questa sera e il 9 luglio negli spazi esterni della Fondazione, a Lugano-Figino. Per quattro serate il parco sarà aperto a tutti coloro che vorranno immergersi in un’atmosfera estiva e vivace, tra arte,musica e socialità.

La manifestazione, incentrata sul teatro e sui linguaggi ad esso connessi, comprenderà prosa, danza, teatro fisico, narrazione e poesia. Il festival promuove l'intergenerazionalità e la vicinanza tra pubblico e artisti, proponendo dei dialoghi aperti. Artisti emergenti e affermati si esibiranno in modo itinerante abitando tutto il parco, coinvolgendo in modo dinamico gli spettatori.

Con l’obiettivo di offrire al pubblico un luogo disteso e conviviale, verrà allestito nel giardino un food village, che ospiterà food truck locali. Tutte le sere un dj set riempirà di musica l’atmosfera.

L'evento si svolgerà all'interno della cornice paesaggistica della Fondazione, valorizzando i luoghi naturali e architettonici, quali il parco, il giardino della corte interna, il porticato dell'edificio risalente al 1800 e la piazza con alle spalle il piccolo ninfeo e il bosco.

La Fondazione intende così animare con una proposta artistica dinamica e di spessore un quartiere decentrato di Lugano che spesso si trova ai margini dell'attività culturale. Al fine di renderlo accessibile a tutti, il festival sarà interamente gratuito.

I protagonisti di gARTen avranno la possibilità di raccontarsi ai microfoni di Radio Morcote International grazie alla presenza di Grant Benson, Daniela Moroni e Vanni Slepoi. Le interviste potranno essere ascoltate in diretta o riascoltate e condivise attraverso i podcast disponibili sul sito della radio.

Il festival gARTen ha ricevuto il sostegno della Città di Lugano, gli importanti patrocini della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana SUPSI e dell’Accademia Teatro Dimitri. È possibile grazie ai soci dell’Associazione Amici di Càsoro e al sostegno delle aziende partner: AIL, BancaStato, Coop cultura, Crossinvest SA, Ernst Göhner Stiftung, Gruppo Sicurezza, Lombardi SA, NewLine, Associazione Orchidea, AXA, Cerbios-Pharma SA, Colorlito.ch, Elettro FaSe, Manfid SA, 7 Rooms Grancia e MediaTi Marketing.

Il festival gARTen si propone di promuovere diversi valori che vanno oltre il mondo culturale, con importanti effetti su tutta la collettività. Spunti d’interesse comune, di grande impatto anche a livello locale:

● L'intergenerazionalità - L'incontro tra artisti emergenti e attrici e attori con un percorso già consolidato favorisce uno scambio di esperienze e punti di vista, uniti in un unico racconto.

● La sostenibilità e la valorizzazione dei luoghi - Utilizzando le risorse naturali e architettoniche della Fondazione si valorizza il patrimonio culturale in modo unico e originale.

● Il plurilinguismo - gARTen si impegna a promuovere la diversità linguistica e culturale che caratterizza il nostro territorio con spettacoli in diverse lingue.

● L'accessibilità alla cultura - Il festival è completamente gratuito, con l'obiettivo di rendere l'arte e la cultura accessibili a tutti. Una promozione frutto dell’assenza di barriere economiche.

● La varietà di linguaggi - L’approccio multidisciplinare offre un'esperienza più completa e coinvolgente per il pubblico, che può apprezzare l'arte in modi nuovi e sorprendenti.

● L'inclusione dei giovani artisti del territorio - Il festival si pone l’obiettivo di sostenere e valorizzare la creatività dei giovani artisti come driver di sviluppo sociale e culturale.

● Il dialogo e la convivialità - L’incontro con gli artisti e il food village aggiungono un elemento conviviale al festival, offrendo un luogo di ritrovo e di socializzazione.

● La valorizzazione di luoghi periferici - La proposta artistica animerà un quartiere più decentrato, che, come molti altri fuori dal centro, spesso si trova ai margini dell’attività culturale.