Lugano

Ecco il complesso che nascerà dal grande cantiere sulla collina

L’enorme scavo nella zona verde nei pressi del Civico non passa inosservato e può spaventare ma gli architetti assicurano che l’inserimento armonioso nel paesaggio è una priorità - Previsti 44 appartamenti
© CdT/ Chiara Zocchetti
Federico Storni
29.01.2022 06:00

Vedeggio-Cassarate è uno squarcio nella collina verdeggiante sopra Cornaredo e Molino Nuovo, a destra dell’ospedale Civico. Difficile non vederlo e difficile non provare un minimo di preoccupazione - dato che nel Luganese gli edifici brutti o quantomeno sproporzionati non mancano - nel provare a capire che razza di gigante si stia costruendo. Ma ci sono molti indizi che al grande scavo corrisponderà un piccolo impatto paesaggistico, perché della progettazione se ne sta occupando uno studio d’architettura che ha fatto dell’inserimento armonioso delle sue opere nel territorio una cifra stilistica. Stando alle immagini diffuse, anche in questo caso sarà così.

L’idea dei progettisti. ©MINO CAGGIULA ARCHITECTS
L’idea dei progettisti. ©MINO CAGGIULA ARCHITECTS

Segna un confine
Lo studio d’architettura è quello di Mino Caggiula, con base a Lugano, e il progetto è quello del Mirador Residence, di cui è promotrice la Nocasa Baumanagement SA: 44 appartamenti di medio-alto standing disposti su otto livelli con piscina, sauna e palestra condominiali, oltre a un autosilo interrato da cento posti. Il volume di scavo, ci riferiscono dalla Mino Caggiula Architects, è stimato in 45.000 metri cubi, mentre la superficie edificata sarà di 6.000 metri quadrati. Dimensioni importanti, stemperate però da tre concetti che hanno guidato la progettazione: il giardino pensile, i punti panoramici e l’integrazione della villa esistente. «Villa che - scrivevamo nell’estate 2018 presentando il progetto - per certi versi segna lo stacco tra l’area cittadina e quella collinare: ultimo baluardo edificatorio della zona urbana o prima testimonianza di un certo tipo di ville signorili che la classe abbiente, anni fa, si è costruita alla giusta distanza dal caos del centro». Villa che finora era stata risparmiata dalla frenesia edificatoria. Ciò ora è cambiato, ma la sua esistenza è stata tenuta in debita considerazione dai progettisti. Come? Con il concetto di giardino pensile: «Esso - ci riferiscono dallo studio d’architettura - si sviluppa gradualmente come un susseguirsi di terrazzamenti ricoperti dal verde e indirizzati verso la vista lago e le varie declinazioni solari, enfatizzando la quinta facciata come tetto giardino. L’intenzione è quella di preservare totalmente il campo visivo verso il paesaggio e di creare punti panoramici suggestivi». In questo senso, ad esempio, è stato valorizzato l’accesso pedonale all’edificio, creando una sorta di belvedere.

Due biglietti da visita
I nove piani dello stabile sono quindi stati scomposti, in modo da inserirli meglio nel paesaggio. Questa, quantomeno, la promessa. Ma, come detto, diversi indizi fanno pensare che verrà mantenuta. In primis il fatto che sulla base dei rendering (come quello che pubblichiamo sopra) è iniziata la vendita degli appartamenti. Ma ancora più indicativi sono alcuni progetti recenti già portati a tetto dallo studio di Caggiula: la residenza Libellula a Muzzano (sei appartamenti, sempre con Nocasa) e l’atelier a Origlio per l’artista ecuadoregna Alice Trepp. Entrambi, per quanto riguarda l’integrazione nel verde, richiamano quanto si vuol fare con il Mirador. Il risultato lo vedremo a inizio 2024 (data prevista per la fine del cantiere) o meglio nella primavera di quell’anno, quando i tetti inizieranno a inverdire.