Turismo

Ecco l’albergo che fa vivere tutto il Monte Generoso

Dopo quattro anni di lavoro l’hotel diffuso è realtà - È formato da quattro strutture ricettive, che offrono esperienze e soggiorni di natura diversa ma tutti immersi nella natura e di qualità - In futuro potrebbe però ampliarsi
L’osteria Manciana e, a destra, l’ostello in fase di ristrutturazione. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
16.06.2021 17:43

Quello presentato ufficialmente oggi all’osteria Manciana di Scudellate è un progetto frutto di un grande lavoro di squadra. Anzi, di due squadre. Una «allargata» composta da Mendrisiotto Turismo, Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, Comuni di Breggia e Castel San Pietro (ma anche Mendrisio e Chiasso hanno sostenuto il disegno), Patriziato di Castel San Pietro, Canton Ticino e partner locali pronti a potenziare l’offerta ricettiva sul Monte Generoso. E una squadra più «ristretta», formata proprio da questi partner locali: quattro promotori di altrettanti progetti immobiliari e turistici che metteranno a disposizione strutture ricettive in Valle di Muggio. Tre a Scudellate e una all’Alpe Caviano.

Il progetto è quello per la creazione di un albergo diffuso sul Monte Generoso. È nato 4 anni fa circa, nell’ambito del gruppo di lavoro che si è occupato del masterplan della montagna e che ha constatato la carenza di posti letto nell’area, così come la necessità di promuovere l’offerta turistica locale.

Da quel momento di metaforica strada ne è stata percorsa davvero molta, ha sottolineato Nadia Fontana Lupi, direttrice di Mendrisiotto Turismo, che ha coordinato il progetto. Ciò che sta vedendo la luce è «qualcosa di unico in Ticino»: offerte ricettive diverse ma complementari e in rete in un territorio vasto ma unico come quello del Generoso, partendo dalla Valle di Muggio. Sì perché le strutture ricettive che per ora fanno parte dell’albergo diffuso sono quattro e tutte in valle, l’idea però è di poterne coinvolgere altre in futuro, in tutto il comprensorio del Monte Generoso, che va dal Sighignola al Bisbino.

L’ostello e le scolaresche

A dare vita all’albergo diffuso saranno come scritto, per ora, quattro strutture. Una sarà la storica osteria Manciana di Scudellate, che martedì 22 giugno riaprirà ristrutturata e ampliata, con una nuova gerenza dopo 52 anni di apertura garantita da Piera e Guerino Piffaretti, conosciuti e apprezzati in tutta la valle (e non solo). Il ritrovo resterà comunque «in famiglia», se ne occuperà infatti Simona Recalcati la nuora dei coniugi Piffaretti, con il marito Oscar. La struttura avrà anche 4 posti letto.

Il secondo sarà l’altrettanto storico Ostello di Scudellate. Nell’edificio fervono i lavori di rinnovo e ampliamento. L’obiettivo è di aprire tra un mese circa. Sarà gestito dalla Fondazione per la salvaguardia dell’alta Valle di Muggio, creata quasi appositamente, e offrirà 24 posti letto in camere da 6 posti (o 4). È pensato per scolaresche o gruppi, anche perché una speranza vivida è che le scuole ricomincino a frequentarlo come in passato, quando era una meta immancabile per gli istituti di tutta la regione. Avrà anche delle grandi terrazze con vista panoramica sulla valle (anche se quella è garantita quasi ovunque a Scudellate), una cucina professionale e una grande sala comune.

La «squadra» quasi al completo davanti alla futura foresteria: davanti - da sinistra - Claudio Guidotti, Dario Frigerio, Nadia Fontana Lupi, Oscar Piffaretti, e dietro Daniele Fumagalli, Alessia Ponti, Sonia Colombo-Regazzoni e Claudio Zanini. © CdT/Chiara Zocchetti
La «squadra» quasi al completo davanti alla futura foresteria: davanti - da sinistra - Claudio Guidotti, Dario Frigerio, Nadia Fontana Lupi, Oscar Piffaretti, e dietro Daniele Fumagalli, Alessia Ponti, Sonia Colombo-Regazzoni e Claudio Zanini. © CdT/Chiara Zocchetti

«Turisti rilassati»

Sempre a Scudellate, ma dal lato opposto del piccolo nucleo, sono poi in fase di ristrutturazione due ulteriori edifici, dove troverà posto una foresteria b&b. Lì le camere saranno doppie (o al massimo triple). «Le offerte saranno diverse ma complementari - ha spiegato con orgoglio Claudio Zanini, presidente della Fondazione e della Società di gestione dell’albergo diffuso del Monte Generoso -, e di livello diverso, dal soggiorno in una capanna alpina a quello con ristorazione in una camera doppia. La nostra idea è di portare qui un turismo particolare, di qualità, naturale e agricolo». Creando anche dei posti di lavoro.

A completare la «tappa zero» dell’albergo diffuso sarà l’Alpe Caviano, di proprietà del Patriziato di Castel San Pietro. Nella struttura sopra Obino, raggiungibile solo a piedi, saranno creati 18 posti letto (in parte in stile «capanna» e in parte in stanze doppie), due locali comuni, una cucina e una grande terrazza. L’inaugurazione è prevista nel 2023. «Lì vogliamo un turismo lento, rilassato», ha detto il presidente del Patriziato Dario Frigerio, evidenziando che il Caviano continuerà a essere raggiungibile solo a piedi: «Non vogliamo che le strade siano ripristinate» (la via che raggiunge l’alpe è una mulattiera, ndr).

L’investimento totale per concretizzare questo progetto è di 5 milioni di franchi. Un contributo è stato assicurato anche da Berghilfe e dalla Divisione dell’economia: «Questo progetto permette di migliorare l’offerta turistica del monte - ha commentato l’aggiunto al suo direttore Daniele Fumagalli -, il Cantone lo ha finanziato volentieri».

Spazio ai vigneti più alti del Ticino

A Scudellate c’è anche un altro cantiere in corso. Non in un edificio, ma all’aperto. È quello per il recupero di antichi terrazzamenti e dei rispettivi muri a secco, che permetterà il ripristino dell’agricoltura in paese. La volontà è infatti di creare nuovi vigneti, dove sarà prodotto del vino. Saranno i più alti del Ticino, o quasi (a circa 900 metri sopra il livello del mare). I terrazzamenti permetteranno inoltre di ospitare piccoli eventi e momenti di relax. Per rendere ancora più «naturale» l’esperienza turistica in Valle di Muggio.