Territorio

Ecco Ticino Convention Bureau: «Così attrarremo il turismo d'affari»

Presentato a Bellinzona il centro di competenza per la gestione del turismo congressuale — Vitta: «Settore fondamentale» — Trotta: «Il Ticino ha tutte le carte in regola per essere una destinazione preferita»
© Ticino Turismo - Foto Loreta Daulte
Giacomo Butti
19.04.2023 14:14

Turismo d'affari: il nostro cantone punta in alto. Alla top 6, per la precisione. All’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona, l’Agenzia turistica ticinese, le quattro organizzazioni turistiche regionali e le principali città del Cantone — con il sostegno dell’Ufficio per lo sviluppo economico della Divisione dell’economia, hanno presentato oggi il nuovo “Ticino Convention Bureau”. Un centro di competenza per la gestione del turismo d’affari tramite il quale, appunto, favorire il posizionamento del Ticino tra le sei prime destinazioni del settore in Svizzera. In conferenza stampa, il consigliere di Stato Christian Vitta, il direttore dell’Agenzia turistica ticinese Angelo Trotta e il coordinatore del Ticino Convention Bureau Samuel Righetti hanno presentato le novità.

Un settore fondamentale

L’obiettivo dichiarato è rendere il Ticino ancora più competitivo nel turismo congressuale, quello che tecnicamente viene definito «MICE» (Meeting, Incentive, Conference, Exhibition). A comporre questo settore, tutto ciò che varia da riunioni e viaggi premio a conferenze e congressi. Prima della pandemia, circa il 20% dei pernottamenti nel cantone rientravano nella categoria MICE. Ma l'idea è andare oltre. «Con questo progetto, il nostro cantone potrà essere ancora più competitivo. Nel 2019, il settore MICE rappresentava circa il 20% di tutto il turismo ticinese, il 19,2% di quello svizzero. Il settore — ha spiegato il consigliere di Stato Christian Vitta — presenta delle opportunità interessanti: permette di destagionalizzare la domanda turistica. Chi partecipa a questi viaggi d'affari, poi, può visitare una destinazione che, se ben promossa, può essere considerata come futura meta di visite private». Anche perché, sottolinea Vitta, «circa un terzo dei viaggiatori per affari prolunga i pernottamenti per motivi privati».

La nuova entità «avrà il compito di coordinare tutte le attività di marketing legate a questo segmento turistico, e cercherà anche attivamente di portare congressi e conferenze sul territorio». Il direttore del DFE ha inoltre sottolineato come questa nuova entità sia «un bell’esempio di unione d’intenti e collaborazione, grazie a cui la gestione del turismo d’affari in Ticino sarà coordinata, professionalizzata e competitiva, a tutto vantaggio di una maggiore attrattiva turistica del cantone e delle sue destinazioni». Per questo, il DFE ha concesso un sostegno di natura finanziaria al Ticino Convention Bureau: «Il turismo è fondamentale per il Ticino: genera circa il 10% del PIL e il 12% dei posti di lavoro». E la clientela MICE fa gola: «È particolarmente interessante non solo perché ha un target di spesa molto elevato, ma perché con la richiesta di strutture e spazi all’avanguardia e dotati di tecnologie di ultima generazione spinge ad investire sulla qualità dell’offerta turistica».

«Il Ticino ha tutte le carte in regola»

Proprio sui vantaggi del turismo d'affari ha insistito Angelo Trotta: «Aiuta ad alzare l'asticella, spinge albergatori e strutture a innovarsi per rispondere alle richieste. C'era chi diceva che, con il COVID, il turismo d'affari sarebbe morto. In realtà non è andata così: il settore MICE è tornato, sebbene con modalità diverse. Nonostante l'utilizzo estensivo, in tempi di pandemia, di piattaforme di meeting online, sopravvive la necessità per le aziende di far incontrare di persona i propri dipendenti». Si parla, in questi casi, di bleisure (prolungare il soggiorno per scopi privati dopo un evento aziendale) e workation (combinare simultaneamente vacanza e smart working), tipologie di turismo «in forte ascesa». Ticino Convention Bureau, insomma, vuole rispondere a questo bisogno: «Il progetto è stato avviato più di tre anni fa. Ci siamo confrontati con le grandi città come Zurigo, Basilea, Ginevra e abbiamo capito come ampliare la nostra competitività». Ci sono fattori specifici che, sempre, determinano il successo per una destinazione MICE. «Aspetti come l'atmosfera (sicurezza e accoglienza), capacità e qualità delle strutture, offerte incentive per grandi gruppi (attività di team building, degustazioni, ecc), buona raggiungibilità e sostenibilità. Il Ticino ha tutte le carte in regola per soddisfare queste richieste». L'obiettivo di Ticino Convention Bureau, sottolinea Trotta, è «posizionare il Ticino al 6. posto tra le regioni preferite in Svizzera».

Tutti insieme, ma complementari

Ultimo a intervenire, il coordinatore del nuovo centro di competenza, Samuel Righetti. Nel presentare in dettaglio origine e obiettivi, Righetti ha spiegato: «L’istituzione di questo centro consente di condividere e valorizzare le conoscenze e le competenze dei professionisti che da anni lavorano nel settore con l’obiettivo ultimo di portare più eventi aziendali in Ticino e generare di conseguenza indotto economico per i partner turistici». Il Ticino Center Bureau «farà promozione e marketing, ma si occuperà anche dell'acquisizione di nuovi clienti e del loro supporto. Fungerà da hub di entrata e uscita, raccogliendo le richieste in entrata dalle aziende per prendere contatto con i partner sparsi sul territorio. Poi trasmetterà le risposte di questi ultimi ai clienti». Un ruolo, insomma, di «mediatore».

«Ora siamo tutti sotto lo stesso tetto e dove prima c'era frammentazione, sarà più facile collaborare». Ma l'idea, ha tenuto a sottolineare il coordinatore, «non è uniformare l'offerta. Vogliamo mantenere la complementarietà fornita dai vari partner ticinesi. Il focus sarà sulla personalizzazione dell'offerta, con il cliente sempre al centro. Un aspetto importante sarà gestire adeguatamente le richieste in arrivo (attualmente Ticino Convention Bureau ne sta già gestendo 60, ndr): «Siamo meno concorrenziali rispetto altre destinazioni svizzere perché non siamo in grado di rispondere entro 24-48 h, un aspetto importante nella gestione del turismo d'affari. L’obiettivo è abbassare queste tempistiche».

 

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