Echi da Gnosca, dove fusione fa rima con soddisfazione

È stata in assoluto la prima associazione di quartiere a costituirsi, il 13 marzo 2018. La nuova Bellinzona non aveva ancora festeggiato l’anno di vita, che a Gnosca i cittadini già si riunivano per dar vita al consesso con l’obiettivo di promuovere il dialogo fra la popolazione e le autorità, in particolare con il Municipio cittadino. Il bilancio dopo un biennio è «più che positivo: siamo contenti del nostro operato», osserva il comitato interpellato dal CdT.
Fra scuola e cultura
«Riteniamo la collaborazione con l’amministrazione comunale buona, anche grazie all’operato di Roberto Tamagni, responsabile dell’Ufficio quartieri», puntualizzano i vertici dell’associazione di Gnosca. L’ex Comune negli ultimi anni, ancora prima della fusione, aveva cambiato un po’ pelle, dotandosi di tutte le infrastrutture necessarie per confermare a tutti gli effetti la sua vocazione residenziale. Pensiamo, a questo proposito, alla nuova scuola elementare inaugurata il 30 agosto 2014, alla moderna sala multiuso al pianoterra dell’istituto scolastico (i veli sono stati tolti il 18 novembre 2017) e alla cultura, con le mostre en plein air nella splendida cornice della chiesa di San Giovanni Battista dove in tempi recenti sono state esposte le opere - fra gli altri - di Nag Arnoldi e Flavio Paolucci.
Sempre meno preoccupazioni
Il paese, insomma, è vivo. E vi si vive bene. «Le preoccupazioni maggiori dei cittadini sono quelle di rimanere un po’ ‘dimenticati’ dalla Città. Queste preoccupazioni con il tempo vanno però sempre più diminuendo, grazie al buon servizio da parte degli operai comunali (esclusa la prima nevicata...)», sottolinea il comitato dell’associazione di quartiere, alla quale sono iscritte 160 persone su 775 abitanti. La partecipazione alle assemblee si può considerare buona: alla prima, quella costitutiva, erano presenti in 50; a quella ordinaria una trentina; mentre quella di quest’anno (che era in programma il 16 marzo) è stata posticipata per colpa del coronavirus.
Il Municipio è ricettivo
Al comitato dell’associazione di quartiere di Gnosca chiediamo infine come giudica, dopo un triennio, l’aggregazione: «Il nostro obiettivo di questi tre anni era quello di sollecitare la Città nel realizzare le tre opere già promosse dal vecchio Municipio di Gnosca. In questo senso dobbiamo dire che una è in fase di ultimazione (le pensiline delle fermate per i bus), una è in fase di progettazione (la sistemazione dei marciapiedi sulla strada cantonale) e l’ultima è sospesa da un ricorso pendente da parte di un privato (opere di moderazione del traffico nel nucleo). Inoltre, abbiamo richiesto la posa di un defibrillatore, poiché tra i 13 ex Comuni siamo gli unici a non averlo. A questo proposito va specificato che, dopo varie sollecitazioni da parte nostra, ci hanno assicurato che verrà posato a breve. È chiaro che a causa dell’aggregazione i tempi politici si sono un po’ allungati, ma abbiamo comunque notato una buona disponibilità da parte dei municipali a cercare di rispondere, nel limite del possibile, alle nostre richieste».