Emme Suisse, sorridono gli operai

Gli oltre 30 impiegati che si sono visti taglieggiare la busta paga dall'impresa edile di Lugano saranno completamente risarciti dal proprietario, condannato a 22 mesi sospesi
Red. Online
19.12.2017 14:36

LUGANO - Natale con sorriso per gli ex-operai dell'impresa edile Emme Suisse di Lugano, il cui amministratore (un 51.enne italiano) era finito in carcere a fine dicembre 2015 con l'accusa di usura per aver taglieggiato le loro buste paga. Gli impiegati, quasi tutti frontalieri, saranno infatti completamente risarciti dall'imprenditore: sia quelli per cui è andato a processo oggi per usura qualificata e falsità in documenti alle Assise correzionali di Lugano presiedute da Rosa Item (19 persone pagate fra i 7 e gli 11 euro all'ora invece dei 22 franchi minimi previsti dal contratto collettivo di lavoro), sia per i restanti lavoratori che sono stati sì pagati in misura minore, ma non tanto da far scattare lo sfruttamento di bisogno.

L'uomo, difeso d'ufficio dall'avvocato Yasar Ravi, è stato inoltre condannato a 22 mesi di carcere sospesi (da dedursi i cinque già scontati) al termine del procedimento con rito abbreviato, d'accordo con il procuratore pubblico Andrea Pagani.

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