Enerproject: «Il fisco non favorisce l’imprenditore»

«Il fisco ci gioca contro, ci spinge a vendere, magari ad investitori esteri poco interessati al Ticino, piuttosto che farci proseguire nella nostra attività». Così ha affermato Remo Ferretti, proprietario e CEO di Enerproject, la società di Mezzovico che progetta e realizza impianti in campo energetico, particolarmente per la compressione di gas, durante il 24. incontro «Dentro l’industria» promosso da AITI. Hanno partecipato Christian Vitta, responsabile del Dipartimento delle finanze e dell’economia ed una folta rappresentanza di politici, amministratori e rappresentanti sindacali. L’imprenditore ha stigmatizzato il valore aziendale considerato quale sostanza personale del proprietario, obbligato spesso, come nel suo caso, a prelevare dividendi che potrebbero essere proficuamente investiti nell’azienda, per pagare le imposte. Il tutto con l’incongruenza che, in caso di vendita, la plusvalenza non sarebbe invece tassata quale utile. Ferretti ha anche considerato criticamente i vari carichi amministrativi, adempimenti burocratici e balzelli a cui l’impresa è ormai sottoposta, non ultimo il canone televisivo, per poi soffermarsi sul tema del salario minimo, invocando meno ideologia e più spazio per pragmatismo, meritocrazia e libera contrattazione. Dal canto suo Vitta ha ricordato gli aspetti politici che condizionano tali scelte ed i criteri della tassazione fissati a livello federale. Da una parte dei presenti è emersa l’esigenza di rivedere il modello fiscale nel suo insieme per rendere il Cantone attraente, evitando anzitutto l’imposizione su dati ipotetici, di cui il valore locativo è un altro esempio. In sostanza per Ferretti «regna in Ticino un clima poco favorevole alla crescita industriale». La sua azienda, nata nel 1995, ha registrato tuttavia un successo rilevante, giungendo ad installare oltre 1.000 impianti in 32 Paesi di ogni continente, dall’Europa alla Thailandia, dal Medio Oriente alla Siberia, per clienti che operano in settori come quello petrolifero, del gas liquefatto, della refrigerazione e della petrolchimica. Enerproject, che impiega 50 collaboratori specializzati nella sede di Mezzovico, fa capo alla holding Samapi Goup, insieme alla russa Energas ed alla tedesca VPT. La cifra d’affari si situa intorno ai 40 milioni di euro, di cui il 40% deriva dall’attività nel settore petrolifero e del gas naturale, 40% in quello delle centrali elettriche a gas e 20% in quello delle energie rinnovabili. Fra le aree operative vi è anche l’Iran, su cui tuttavia ha agito negativamente l’imposizione delle sanzioni USA. L’attività molto specializzata non consente l’inserimento di apprendisti a tempo pieno, ma sia Vitta che Ferretti hanno lanciato la proposta di una nuova forma di apprendistato “a rotazione” fra più imprese con attività omogenee. In chiusura dell’incontro Vitta ha espresso preoccupazioni per l’evoluzione economica del Ticino nei prossimi anni dopo un periodo particolarmente favorevole, manifestando timori anche per la dinamica del settore immobiliare.